Drusilla Foer: tutti chiedono se è un uomo o una donna, ma chi è davvero il personaggio più discusso di Sanremo?

La nobildonna fiorentina nata dalla bravura del poliedrico Gianluca Gori che divide il web perché ancora abbiamo bisogno di etichettare persone e artisti

Come ogni edizione della kermesse che si rispetti anche l’annuncio della presenza di Drusilla ha destato non poche polemiche da parte di chi ha necessità di trovare sempre la nota stonata o di etichettare qualcuno con una sottile offesa di sottofondo mettendo, in questo caso, in campo il movimento Lgbt e la “quota inclusiva”. Questa necessità di incasellare le persone, e in questo caso anche dei personaggi di fantasia, è però alquanto diffusa se pensiamo che una delle principali chiavi di ricerca su Google è “Drusilla è uomo o donna”.  Un termometro di questa necessità che no porta a nulla.

Drusilla Foer è un meraviglioso personaggio femminile interpretato dal bravissimo Gianluca Gori, poliedrico artista formatosi all’istituto Statale d’Arte di Firenze. Cosa hanno in comune? Il luogo di nascita, Firenze. Per il resto c’è un attore che si è messo al servizio di un soggetto al quale ha dato forma, voce, storia, personalità fino quasi a sparire, riuscendo così a preservare la sua privacy.

Drusilla ha 70 anni, nasce a Firenze ma vive un’esistenza avventurosa grazie al padre diplomatico che la porta a vivere a New York. Si sposa con un texano dai modi orribili, nella grande mela gestisce un negozio di antiquariato frequentato da star come Tina Turner.

Poi sposa il belga Hervè Foer, da vedova si stabilisce a Firenze dove inizia una nuova vita, prima su You Tube, poi in tv con Serena Dandini, Piero Chiambretti, Maurizio Costanzo. Arrivano anche il cinema con Ferzan Ozpetek, la moda, il teatro e infine anche l’Ariston.

Una favola bellissima per un personaggio che ha attirato critiche e, sorge il dubbio, la non totale comprensione che sul palco ci sarà un attore – diciamolo pure, bravissimo – che porta in scena un personaggio unico nel suo genere, apparentemente frivolo, sempre curioso, spiritoso, schietto che ha ammesso a Io Donna

«se la mia vena naïf può servire alla causa Lgbtq+ ne sono felice. Ma vorrei essere la paladina anche delle donne maltrattate, e di tutte le persone per qualsiasi motivo tenute ai margini».

Non è la prima volta che un attore recita il ruolo di una donna: era normale presso l’antica Grecia, nel medioevo, nel teatro elisabettiano. Di certo i personaggi non avevano vita propria al di fuori delle scene, quello è arrivato molto dopo: basti pensare a Paolo Poli e alla signora Coriandoli, alter ego spassoso di Maurizio Ferrini dal 1988.

Drusilla è anticonformismo e libertà, è finta frivolezza e grande senso del presente, è una voce che non lascia indifferenti, è il metaverso che entra nella nostra dimensione, è un personaggio che ci piace con la fresca ironia dei suoi 70 anni vissuti intensamente.

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