Ciampacavallo: rischiava di chiudere il centro che fa incontrare i cavalli e i ragazzi autistici all’aria aperta

Ciampacavallo è salva! Si continua con la pet therapy e con le riabilitazioni ludiche per le persone con disagio psichico, sociale o relazionale.

Rischiava di chiudere, ma si è salvato in calcio d’angolo il centro Ciampacavallo Onlus di via Appia Pignatelli a Roma, il maneggio dedicato agli adulti con disturbi dello spettro autistico. La mancanza di fondi, infatti, stava per soffocare pian piano tutti i progetti, ma poi è accaduto il miracolo.

Si continua! Si continua con la pet therapy e con i cavalli all’aria aperta, si continua con le riabilitazioni ludiche per le persone con disagio psichico, sociale o relazionale (attualmente sei ragazzi con sindrome dello spettro autistico), ma anche per quelle diversamente abili, così come accade dal 2009.

Grazie al lavoro della Asl Roma 2 e del dipartimento delle Politiche Sociali, tutti i ragazzi e le loro famiglie oggi esultano di gioia.

Si è risolto, infatti, l’ennesimo pasticcio con rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione, che rischiava di mettere in strada diversi ragazzi/adulti autistici.

Casa Ciampa è un centro socio-assitenziale che segue un progetto sperimentale outdoor: ciò vuol dire che gli utenti si occupano del maneggio tramite attività di pet therapy con i cavalli all’aria aperta, seguendo percorsi di riabilitazione in un contesto integrato e non sanitario (si tratta di casi gravi precedentemente allontanati dai centri diurni ex art.26, a carattere invece fortemente medicalizzato).

Rischiava la chiusura perché, come spiega a Roma Today la vicepresidente della Onlus Cristiana Paonenon ci vengono più erogati i fondi necessari a portare avanti i progetti […] Parliamo di 23mila euro l’anno a utente (fatturati a cadenza mensile), con la garanzia di assistenza uno a uno: un educatore per ogni persona accolta. Possiamo resistere al massimo fino al 15 marzo, poi non avrò le disponibilità per pagare gli operatori”.

Diceva appena l’altro ieri Cristiana. Di fatto, progetti simili, certificati a carattere socioassistenziale e non sanitario, sono stati finanziati fino al 31 dicembre 2019 dalla Asl Roma 2. Dal 1 gennaio 2020 invece, secondo quanto stabilito da una memoria di giunta della regione Lazio dello scorso ottobre, i finanziamenti dovrebbero arrivare direttamente dal bilancio regionale ai Comuni, dai quali poi dovrebbe partire il trasferimento alle strutture.

E lì era il gap. Si rischiava che proprio quei fondi non arrivassero mai, per una mera questione di competenze e rimpalli di responsabilità e perché non c’era di fatto un (necessario) bando di gara.

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©Ciampacavallo Onlus/Facebook

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©Ciampacavallo Onlus/Facebook

Sempre nella giornata dell’altro ieri, dalla Asl Roma 2 hanno però fatto sapere dell’esistenza di un lavoro congiunto con il dipartimento Politiche sociali per risolvere il caso. L’obiettivo era chiaro a tutti: la continuità assistenziale per i ragazzi, e adulti, affetti da patologie gravi è necessaria e vitale!

Poi, nel tardo pomeriggio di ieri la bella notizia, che apprendiamo dalla pagina Facebook della Onlus:

L’A.S.D. CIAMPACAVALLO É SALVA!

Ci teniamo a ringraziare calorosamente Tutte le persone che ci hanno sostenuto e aiutato in questi giorni.

Grazie ai genitori che hanno combattuto e che credono in noi, grazie a G.Nozzoli che ci ha aiutato a denunciare questa ingiustizia.

Grazie alla Regione Lazio e al Presidente Zingaretti e soprattutto grazie all’impegno di T. Biolghini, O. Guglielmino e M. Leonori, “Ciampa” era e rimane una Piccola, Grande realtá dell’associazionismo romano.

E allora ancora buon lavoro ragazzi!

Fonte: Roma Today / Ciampacavallo Onlus pagina ufficiale

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