Schiavi dei nostri campi: braccianti costretti a lavorare 14 ore al giorno e a bere dai fossi

I loro dipendenti lavoravano 14 ore al giorno a 5 euro all’ora e bevevano acqua dei fossi perché nessuno dava loro neanche una bottiglietta d’acqua. Per questo tre caporali sono stati arrestati a Castelgoffredo, nel mantovano.

I loro dipendenti lavoravano 14 ore al giorno a 5 euro all’ora e bevevano acqua dei fossi perché nessuno dava loro neanche una bottiglietta d’acqua. Per questo tre caporali, sono stati arrestati a Castelgoffredo, nel mantovano.

Quello che hanno documentato le forze dell’ordine ha davvero dell’incredibile, 16 lavoratori ridotti in schiavitù a lavorare per 14 ore di fila sotto il sole nelle campagne della provincia di Mantova.

Cinque euro l’ora e neanche una bottiglietta d’acqua per dissetarsi, così erano costretti a bere dai fossi circostanti le campagne. Ma non solo. I lavoratori della raccolta di ortaggi dovevano pagare al caporale anche cento euro d’affitto mensile per dormire in stanze da dodici che avevano come letti scatole di cartone.

I tre caporali di origine bengalese hanno tra i 38 e i 47 anni e sono stati condannati a pene dai 18 ai 22 mesi di reclusione con una multa di oltre 20mila euro. I lavoratori venivano reclutati in piazza, fatti salire su di una macchina e portati nei campi ai lavorare. Secondo le forze dell’ordine solo di affitto i tre uomini incassavano 1200 euro in nero. Soldi che in parte servivano per pagare i lavoratori in maniera irregolare.

Persone che spinte dalla miseria non si ribellavano a condizioni disumane, cinque di loro avevano già avuto un provvedimento di espulsione. I tre caporali da tempo erano oggetto di attenzione da parte del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil) e della polizia locale del comune di Castelgoffredo, così al momento giusto hanno fatto un blitz scoprendo così condizioni disumane e condizioni igieniche precarie.

La legge contro il caporalato c’è ma è una piaga che sembra difficile da arginare, secondo l’Ispettorato del lavoro su7,1mila ispezioni effettuate circa il 54,79 per cento risulta irregolare.

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Dominella Trunfio

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