Grammy Awards 2012: ecco come è stato ridotto l’impatto ambientale

L’ultima edizione dei Grammy Awards si è svolta con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente. Come fortunatamente sta accadendo sempre più di frequente, in occasione dell’organizzazione di grandi eventi si riscontrano una serie di pratiche volte a ridurre l’impatto ecologico di manifestazioni che attireranno in un unico luogo centinaia di persone e richiederanno un ingente impiego di risorse, soprattutto a livello energetico.

L’ultima edizione dei Grammy Awards si è svolta con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente. Come fortunatamente sta accadendo sempre più di frequente, in occasione dell’organizzazione di grandi eventi si riscontrano una serie di pratiche volte a ridurre l’ di manifestazioni che attireranno in un unico luogo centinaia di persone e richiederanno un ingente impiego di risorse, soprattutto a livello energetico.

L’edizione 2012 di uno degli eventi musicali internazionali più attesi si è svolta domenica 12 febbraio presso lo Staples Centre di Los Angeles. L’evento ha visto il trionfo della cantautrice britannica Adele, per quanto riguarda il genere pop, e dei Foo Fighters, per le diverse categorie di premi dedicati al rock. Non è mancato infine un dovuto tributo alla memoria di Whitney Houston.

I Grammy Awards sono dunque riusciti a riunire su di un unico palco alcune dei più grandi nomi del panorama musicale moderno. È possibile riuscire a conciliare lo show-biz con le buone pratiche ecologiche e la riduzione dell’impatto ambientale? Gli organizzatori dell’evento hanno ritenuto in tal proposito opportuno instaurare una collaborazione con il Natural Resources Defense Council, organizzazione no-profit che ha strettamente a cuore la difesa delle risorse naturali e la salvaguardia delle specie animali particolarmente a rischio presenti sul nostro Pianeta.

La 54esima edizione dei Grammy Awards ha dunque deciso di ricorrere ad energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda il servizio di catering, sono state impiegate stoviglie riutilizzabili o costituite da materiali biodegradabili. Messe al bando dunque le classiche posate usa-e-getta, insieme a piatti e bicchieri non riciclabili. Per la preparazione delle pietanze sono stati privilegiati alimenti a km 0 e prodotti secondo comprovati criteri di sostenibilità.

È stata inoltre prevista la raccolta differenziata di carta, cartone, alluminio, vetro, bottiglie ed imballaggi di plastica, che potranno essere riciclati. Gli oli impiegati in cucina sono stati accuratamente recuperati al fine di effettuarne il corretto smaltimento, così come gli avanzi alimentari, che sono stati destinati al compostaggio. Le pietanze non consumate hanno potuto essere offerte ai bisognosi, grazie all’intervento di gruppi no-profit attivi in campo sociale.

Biglietti ed inviti sono stati emessi ed inviati ai destinatari prescelti in formato elettronico, anziché stampati, garantendo un ingente risparmio di carta. Per locandine e poster è stata privilegiata la carta riciclata. La strumentazione, le decorazioni ed altre attrezzature necessarie allo show sono state noleggiate o potranno essere riutilizzate in altre occasioni. Ad alcuni gruppi di volontari è stato affidato il compito di attirare l’attenzione di tutti i presenti verso le iniziative attuate per la riduzione dell’impatto ambientale della premiazione. Il pubblico è stato inoltre indotto a riflettere sulle problematiche legate al tema degli allevamenti intensivi, tramite un video di sensibilizzazione promosso dalla catena di ristorazione Chipotle.

Marta Albè

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