Il paese filippino che ha reso illegale il pettegolezzo!

Ammettiamolo: ognuno di noi almeno una volta nella vita ha fatto pettegolezzo. Più strano è che una città filippina decida di rendere illegale il chiacchiericcio per evitare contrasti nella comunità.

Ammettiamolo: ognuno di noi almeno una volta nella vita ha fatto pettegolezzo. Più strano è che una città filippina decida di rendere illegale il chiacchiericcio per evitare contrasti nella comunità.

Succede a Binalonan, una piccola città filippina a circa 200 chilometri a nord di Manila, dove con tanto di norma, l’amministrazione locale rende illegale fare pettegolezzi.
Il motivo? Sarebbe quello di mantenere l’armonia nella comunità evitando così chiacchiericci e rumors più o meno ufficiali.

La legge prevede una multa per i trasgressori di 200 pesos, circa 3 euro e tre ore di raccolta rifiuti in strada. Per i recidivi, la multa sale fino ai 20 euro e otto ore di servizi sociali.

Una domanda sorge però spontanea: cosa verrà considerato pettegolezzo? Un semplice passaparola, una frase in più, qualche frecciatina di troppo? È vero che la norma fa un po’ sorridere, ma per il sindaco Ramon Guico, non c’è niente di strano ed è già in vigore nel quartiere Moreno di Binalonan.

Giro di vite, dunque, per chi per noia o per divertimento, diceva qualche parolina di troppo su l’uno o l’altro vicino. Potremmo dire, giusto in tempo per l’estate che si sa, è il periodo dell’anno in cui i pettegolezzi si sprecano.

“Fare gossip è una perdita di tempo. Le persone dovrebbero avere di meglio da fare, bandirlo è un modo per migliorare la qualità della vita nella nostra città”, spiega il sindaco.

Ma Guico ci tiene a sottolineare che la nuova legge non viola la libertà di parola, ma che mira a proteggere la comunità dalle calunnie.

“Questa ordinanza ci ricorsa che tutto ciò che diciamo ha delle responsabilità come individui e come residenti di questo comune. Vogliamo mostrare alle altre città che Binalonan ha delle brave persone; è un posto buono e sicuro dove stare “, chiosa Ramon Guico.

Voi che cosa ne pensate?

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Dominella Trunfio

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