Capsula Mundi, ovvero come diventare un albero dopo la morte

Anche l'Italia potrà avere cimiteri “verdi” se un giorno la legge lo permetterà. E ognuno di noi, alla fine della propria vita, potrà trasformarsi in un albero.

Anche l’Italia potrà avere cimiteri “verdi” se un giorno la legge lo permetterà. E ognuno di noi, alla fine della propria vita, potrà trasformarsi in un albero. È questa l’idea su cui da tempo lavora il team italiano di Capsula Mundi, che ha realizzato un contenitore a forma di uovo in cui il corpo del defunto viene disposto in posizione fetale per poi essere posto sotto terra insieme ai semi di un albero. L’iniziativa è sbarcata su Kickstarter.

Realizzato con un materiale 100% biodegradabile, la plastica di amido, la Capsula Mundi permetterà così di ricordare il defunto non attraverso la sua lapide o un’urna ma trovandosi davanti l’albero cresciuto al di sopra del suo corpo.

“Capsula Mundi è messa a dimora come un seme nella terra; sopra di essa – a segnarne spazialmente la presenza, viene lasciato un cerchio di terra ribassato. Al centro di questo è piantato un albero la cui essenza viene scelta in vita dal defunto e sarà cura dei parenti e degli amici seguirne la crescita” spiega il sito ufficiale.

In questo modo, il cimitero potrebbe trasformarsi, spogliandosi della sua veste talvolta lugubre e diventando un grande parco sacro.

“Abbiamo voluto dedicare il nostro lavoro ad un momento della vita di estrema importanza così come lo sono il momento della la nascita e il matrimonio. La morte è un passaggio delicato, misterioso e inevitabile. I defunti non possono solo essere un problema tecnico, la morte non può essere trattata come un tabù. Se visto come fenomeno naturale, di trasformazione delle sostanze, il trapasso è un momento di ricongiunzione dell’essere alla natura, al suo perpetuo mutare. Al di là delle radici religiose e culturali a cui ognuno appartiene, questo è un fenomeno biologico, quindi uguale per tutti”
spiega il team.

La loro riflessione però si è concentrata anche sull’impatto ambientale dell’utilizzo della bara, un oggetto dimenticato da chi si occupa di design. Per costruirla oggi si sacrificano alberi ad alto fusto, spesso di essenze pregiate, quindi a lento accrescimento.

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“È l’oggetto con il più breve ciclo di vita prodotto dalla nostra società, ne consegue il più alto impatto ambientale (la crescita di un albero richiede dai 10 ai 40 anni, a fronte di tre giorni di fruibilità del prodotto!)” fanno notare. Capsula Mundi invece utilizza materiale biodegradabile al 100% e realizzato da “plastica” di amido (l’amido si ricava da piante con ricrescita stagionale, quali patate e mais), risparmiando la vita di un albero e proponendo di piantarne uno in più. “Un albero accanto all’altro, di essenze diverse a creare un bosco, magari lì dove un bosco è scomparso. Un luogo in cui i bambini potranno andare ad imparare a riconoscere i diversi tipi di alberi oppure in cui recarsi per una passeggiata e ricordarsi di persone che non ci sono più”.

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Non si tratta però dell’unica iniziativa di questo tipo. Negli ultimi anni infatti si sono moltiplicate le urne biodegradabili che danno vita a un albero come la Bios Urn, o ancora PoeTree, che permette di trasformare le nostre ceneri in una “creatura” vegetale vivente.

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Ma c’è un limite posto dall’attuale normativa italiana, che vieta dal 1934 le inumazioni “verdi”. In Italia ad esempio l’attuale normativa cimiteriale (che si riconduce al “Regio Decreto” del 1934) non consente le inumazioni “verdi” come Capsula Mundi per il corpo, ma solo la dispersione delle ceneri. E’ quindi praticabile solo l’uso delle urne biodegradabili perché sono equiparate alla dispersione delle ceneri.

Aggiornamento del 31 maggio 2016

L’iniziativa è sbarcata su Kickstarter dove è a caccia di fondi sperando di arrivare entro un mese circa all’ingegnerizzazione del prototipo industriale e alla preparazione degli stampi nel 2017.

“Vogliamo affrontare il percorso che ci porterà alla realizzazione della Capsula grande per il corpo, rivolgendoci a un tipo di produzione meno artigianale. Per questo il primo passo sarà l’ingegnerizzazione del prototipo industriale. Il prototipo industriale è necessario per lo studio e la verifica di tutti i dettagli, testandoli mano a mano su un modello 3D in rapid prototyping, fino a giungere al prototipo funzionante. Una volta ottenuto il modello della Capsula funzionante avremo tutte le informazioni necessarie per la realizzazione degli stampi in materiale plastico leggero con strumenti a controllo numerico (CNC) per produrre i primi esemplari della Capsula” spiegano gli ideatori del progetto.

Oltre alla creazione del prototipo industriale verranno portate avanti anche degli studi sui materiali e sulle tematiche biologiche e legali connesse all’intero progetto.

Aggiornamento del 18 GENNAIO 2021

Il progetto è al momento in una fase di start-up ma, sostenuti dal grande entusiasmo suscitato da questa idea in tutto il mondo, stanno lavorando per renderlo una realtà, iniziando con le urne biodegradabili. Le sepolture “verdi” sono permesse in molti Paesi ma non ovunque.  I “cimiteri verdi” sono invece diffusi da tempo nei paesi di cultura anglosassone. Dal 2003, anno di presentazione del progetto al Salone del Mobile di Milano, hanno portato avanti un lavoro di sensibilizzazione, convinti che per arrivare a cambiare le leggi occorra prima un cambiamento culturale.

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