Uomini turchi in minigonna contro la violenza sulle donne (#ozgecanicinminietekgiy)

Gli uomini sostengono i diritti delle donne indossando minigonne. Sta accadendo in Turchia, da dove è partito l’hahstag che sta spopolando sui social #ozgecanicinminietekgiy, che tradotto significa "indossa una minigonna per Ozgecan"

Gli uomini sostengono i diritti delle donne indossando minigonne. Sta accadendo in Turchia, da dove è partito l’hahstag che sta spopolando sui social #ozgecanicinminietekgiy, che tradotto significa “indossa una minigonna per Ozgecan.

Ozgecan Aslan è il nome della ventenne turca vittima di un brutale omicidio. Era rimasta l’ultima passeggera su un autobus e ha lottato, usando anche uno spray al peperoncino, contro lo stupro prima di essere uccisa a coltellate e poi bruciata a Mersin dal suo aguzzino. Il suo corpo esanime è stato gettato in un fiume.

L’orribile episodio ha scatenato le proteste in strada e sui social media, dimostrando che il no alla violenza non ha genere.

Come spiega alla CNN la nota avvocato e attivista Hulya Gulbahar, la protesta della gonna è “molto efficace” ed è la prima volta che i diritti delle donne vengono così ampiamente sostenuti in Turchia. Nonostante i progressi nella legislazione turca, i dati più recenti sulla violenza contro le donne mostrano che due donne su cinque ancora esposte a soprusi di natura sessuale e fisica.

“Il movimento delle donne sta cercando di dire alla società: il mio vestito non è una scusa per il tuo stupro o per le molestie sessuali. Ma la società non vuole ascoltare. Le persone cercano sempre di trovare scuse per stupri e omicidi. Ma non in questo caso, perché Aslan era innocente e pura. La protesta dimostra che una gonna corta non è una scusa per uno stupro”, spiega Gulbahar.

La protesta della minigonna, in questo senso, ha fatto centro. Anche ricordando agli uomini turchi l’importanza di riconsiderare i loro atteggiamenti. Certo, è una goccia nel mare, ma il suo significato simbolico è molto potente. E decisamente virale.

Roberta Ragni

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