Reinserimento sociale detenuti: lavoreranno nei parchi nazionali

Grazie ad un protocollo d'intesa firmato dal ministro dell'Ambiente Galletti e quello della Giustizia Orlando, i detenuti saranno impiegati per la pulizia, tutela e manutenzione dei parchi nazionali

Tutela dell’ambiente e reinserimento sociale dei detenuti. Un binomio che presto sarà realtà grazie al protocollo d’intesa firmato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e da quello della Giustizia Andrea Orlando. Secondo l’accordo, i detenuti potranno essere inseriti nei parchi nazionali per generiche attività di pulizia e conservazione dell’ambiente.

Il problema principale dei detenuti, una volta scontata la loro pena, è trovare un lavoro o un’occupazione che possa permettergli di vivere evitandogli recidive. Ecco perché sarebbe importante già all’interno delle carceri proporre dei percorsi educativi e di reinserimento sociale che possano offrire una possibilità di riscatto a queste persone.

Il nuovo progetto vuole conciliare l’esigenza dei detenuti con quelle dei parchi nazionali che hanno bisogno di lavori di pulizia, gestione e tutela della biodiversità. Le attività saranno a titolo volontario e potranno iniziare anche prima della “fine pena” per quei detenuti che hanno le caratteristiche idonee per poter partecipare al progetto.

Grazie al lavoro nei parchi, i detenuti riusciranno ad acquisire competenze che potranno poi essergli utili una volta usciti dal carcere, quando dovranno reinserirsi nel mondo del lavoro. “Con questo protocollo affrontiamo il tema dei detenuti che potranno lavorare all’esterno e nei parchi potranno anche acquisire una specificità con i cosidetti green jobs. Si potrà anche in futuro fare un ragionamento per occupare i detenuti nella manutenzione del suolo” ha dichiarato il ministro Orlando.

Tutto questo avverrà previo accordi operativi da prendere tra le varie amministrazioni penitenziarie e i singoli parchi, probabilmente l’iniziativa partirà dal Parco Nazionale delle 5 Terre in Liguria.

Soddisfatto il ministro Galletti che ha dichiarato: “Così portiamo avanti una visione non statica dell’ambiente e usciamo dallo schema del ministero chiuso. Dato come acquisito il valore della tutela, oggi compiamo un passo in più mettendo l’ambiente a disposizione dello sviluppo economico, dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Questo è solo l’inizio di un lavoro proficuo che possiamo portare avanti anche in altri settori. Ambiente e giustizia sono una coppia vincente”.

Francesca Biagioli

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