Crolla l’ultimo ponte Inca in Perù per mancanza di manutenzione a causa della pandemia

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Il Q’eswachaka, Patrimonio dell’Umanità costruito più di 600 anni fa con corde di fibra vegetale, non ha ricevuto manutenzione quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria.

Il coronavirus non solo danneggia la salute e colpisce l’economia, ma le sue conseguenze arrivano persino alla perdita di alcune tradizioni. In Perù il ponte Q’eswachaka, risalente all’impero Inca e il cui rituale di conservazione è un patrimonio culturale immateriale dell’umanità, è crollato a causa del deterioramento delle corde. Secondo quanto riferito dalla Direzione Decentrata della Cultura di Cusco, a causarne il cedimento è stata l’impossibilità di rinnovarle dovuto alle misure di contenimento della pandemia.

“Si ricorda che la ristrutturazione annuale del ponte si effettua nella seconda settimana di giugno con la partecipazione per 3 giorni di centinaia di contadini delle comunità di Chaupibanda, Choccayhua, Huinchiri e Ccollana Quehue”, indica un comunicato del Direzione decentrata di Cusco.

Profondamente dispiaciuti per quanto accaduto, sono stati proprio le persone delle comunità della zona di Quehue, presso Cusco, i primi a segnalare la caduta dell’ultimo ponte inca. Sono costoro infatti coloro i quali hanno svolto, senza mai interrompere la tradizione, a giugno di ogni anno il tradizionale compito di tessere e sostituire le vecchie fibre con quelle nuove, permettendo in questo modo che il ponte rimanesse in piedi dai tempi degli Incas. Tuttavia lo scorso anno, per via del divieto di mobilità e per il distanziamento, il compito non è stato svolto, con il risultato a cui ora assistiamo. 

Dopo una riunione di emergenza fra tutte le autorità e le quattro comunità che ogni anno si incaricano della cerimonia di manutenzione del ponte, il sindaco del distretto di Quehue, Mario Tacuma Taype, ha annunciato che i lavori per il recupero del Q´eswachaka inizieranno a metà aprile.

“Il 15 aprile è la data concordata per iniziare i lavori, ma il tutto dipenderà anche dal materiale di paglia chiamato coya, che è un po’ verde, e deve maturare ancora un po’ di più. Il 70% dei membri della comunità possiede già questo materiale, che conserviamo per abitudine”, ha indicato il sindaco.

Q´eswachaka, l’ultimo ponte inca

Il ponte naturale, costruito a mano interamente con fibre vegetali, sta in piedi da circa 600 anni ed è una testimonianza vivente di una delle più grandi conquiste della civiltà Inca: il “Qhapaq Ñan” o Cammino Inca. (LEGGI anche: Gli Inca la civiltà che deve al sole il suo splendore)

Dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel 2013, questo ponte ci lega con la nostra eredità ancestrale e speriamo possa presto rinascere.

Fonte: Andina / El Comercio / Municipalidad Distrital de Quehue 

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