In fiamme il tetto del monastero che ispirò Il Nome della Rosa

Domato l'incendio che aveva colpito nella notte la Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte e fonte di ispirazione per Umberto Eco.

La Sacra di San Michele in fiamme. Dura nottata per l’abbazia che ispirò le pagine de “Il nome della rosa” di Umberto Eco e per i padri rosminiani chi lì hanno dimora. Dalle 21 di ieri sera e per buona parte della notte, uno dei monumenti simbolo del Piemonte (grazie a una legge del 1994) ha dovuto fare i conti con un incendio improvviso.

Ci troviamo in Val di Susa, sulla vetta del monte Pirchiriano: qui spunta, arroccata, l’Abbazia di San Michele della Chiusa, una delle più importanti architetture religiose (fonde elementi di architettura romanica e gotica) di questo scorcio di terra alpina, passaggio obbligato tra Italia e Francia.

Affidata alla cura dei padri rosminiani nel XIX secolo, l’Abbazia ha avuto parecchie “dominazioni” e molte ristrutturazioni nel corso dei secoli. Oggi è meta di molti visitatori. Si può raggiungere a piedi tramite due percorsi principali: uno la collega a Chiusa di San Michele, l’altro la collega all’abitato di Sant’Ambrogio attraverso una mulattiera con alcune stazioni della Via Crucis. Oppure, per gli amanti dell’escursionismo, l’Abbazia è raggiungibile tramite il Sentiero dei Principi con partenza dalla borgata Mortera di Avigliana o la via ferrata Carlo Giorda che parte da Sant’Ambrogio di Torino, ai piedi del monte Pirchiriano.

Inoltre, dalla Sacra di San Michele inizia il “sentiero dei Franchi”, un percorso escursionistico che la collega con l’Alta Valle di Susa.

Questo imponente complesso architettonico medievale è oggi famoso anche per aver fornito a Umberto Eco l’ispirazione per ambientare Il Nome Della Rosa e collocarvi la storia del protagonista.

L’incendio della Sacra di San Michele

Un po’ come la scenografia di un set cinematografico, ma terribilmente reale, i padri dell’Abbazia si sono trovati nel bel mezzo di un incendio divampato ieri sera poco prima delle 21.

Le fiamme sono state domate poco dopo la mezzanotte e l’allarme è rientrato, ma i vigili del fuoco sono ancora al lavoro sul tetto della foresteria del convento ai piedi del monumento – l’unico ad aver subito dei danni – in questo periodo oggetto di un intervento di restauro, per attività di bonifica.

Per oggi si attende la stima dei danni, intanto il Presidente della Regione Sergio Chiamparino fa sapere dal suo profilo Facebook che l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna “ha accertato una disponibilità residua dei Fondi di sviluppo e coesione per il Piemonte, che dovrebbe essere sufficiente per far fronte alle lesioni subite la scorsa notte dal complesso“.

Germana Carillo

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