Premio Tenco 2020: Brunori Sas sbaraglia tutti con il suo “Cip!”

Alla fine, Brunori Sas ha vinto il Premio Tenco con il suo album "Cip!": il disco si è aggiudicato la targa di miglior album dell'anno!

E alla fine ce l’ha fatta: con la sua penna intensa, armoniosa, ma sempre diretta e sincera, Brunori Sas, al secolo Dario Brunori, ha sbaragliato la concorrenza e ha portato a casa la targa Tenco come miglior disco dell’anno. Il suo Cip!, pubblicato lo scorso gennaio e anticipato dai brani Al di là dell’amore e Per due che come noi, ha convinto la giuria del premio più ambito della musica cantautorale e non.

Premio Tenco 2020 a Brunori Sas

Il miglior album del 2020 è di Brunori Sas: il cantautore calabrese, infatti, ha vinto l’ambita targa Tenco grazie al suo Cip!, un disco che lui stesso ha definitivo un lavoro che mantiene una certa distanza dalle cose, ma non per questo distaccato: con questo progetto, infatti, Brunori ha voluto raccontare ciò che lo circonda facendo un passo indietro, come quando si è di fronte a un quadro e ci si allontana di qualche passo per ammirarlo nella sua totalità.

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Dunque, si tratta di un racconto profondo e corale, in cui il cantautore descrive l’amore in ogni sua sfaccettatura: c’è quello rivolto agli altri, a se stessi, alla natura e, soprattutto, quello che non invecchia, ma impara a resistere al tempo e agli urti della vita, come nel caso di Per due che come noi, in cui il sentimento narrato è maturo, solido, profondo.

Brunori, come dicevamo, ha letteralmente sbaragliato la concorrenza e ha avuto la meglio sugli altri finalisti, tra cui il vincitore di Sanremo 2020, vale a dire Diodato, in lizza con l’album Che vita meravigliosa, e poi ancora Paolo Benvegnù con Dell’odio dell’innocenza, Luca Madonia con La Piramide e i Perturbazione con (Dis)amore.

Gli altri vincitori

Non solo Brunoris Sas, comunque. Ecco gli altri vincitori del premio Tenco:

Tosca, all’anagrafe Tosca Donati, reduce da un fortunatissimo Festival di Sanremo, ha vinto il premio per la Miglior Canzone con Ho amato tutto (scritta da Pietro Cantarelli) e quello per Miglior Album di interprete con Morabeza.

Non è finita qui: il riconoscimento per la Miglior Opera Prima è andato all’album Canterò di Paolo Jannacci, figlio dell’indimenticabile Enzo.

Il Premio per il Miglior album in dialetto è stato attribuito a Napoli 1534. Tra moresche e villanelle della Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Infine, il Miglior album collettivo a progetto segna un ex aequo: Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti… (raccolta di brani di Guccini) e Io credevo. Le canzoni di Gianni Siviero.

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