Il gigantesco murales mangia-smog realizzato in una scuola di Roma contro l’inquinamento e l’omofobia

È stato inaugurato a Roma un nuovo ecomurales intitolato "Outside in", realizzato dall'artista olandese  JDL.

È stato inaugurato a Roma un nuovo eco-murales intitolato “Outside in”, realizzato dall’artista olandese JDL, su un lato dell’istituto “Armellini” nel quartiere San Paolo di Roma.

I 250 mq di vernice Airlite mangia-smog con cui è realizzata l’opera, neutralizzano ogni giorno l’inquinamento generato da 53 auto benzina euro 6 e 40 auto diesel euro 6. Questo tipo di pittura, un prodotto al 100% italiano, purifica l’aria circostante attraverso un processo molto simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante. Infatti quando la luce si riflette sulla superficie, dove il prodotto è stato passato, la vernice trasforma le particelle di smog in sali innocui.

Outside in 1

crediti: Ufficio Stampa Yourban2030

“Outside in” è nato da una idea di Yourban2030, una no-profit guidata da Veronica De Angelis, che si occupa di sostenibilità ambientale e arte. In passato l’associazione ha lavorato alla realizzazione di “Hunting Pollution”, firmato dall’artista italiano Iena Cruz, il murales green più grande d’Europa, situato nel quartiere Ostiense di Roma

L’opera, un “inno alla libertà” e il primo murales a tema LGBTQ+, è dedicata a La Karl Du Pigné, attivista e icona del movimento, simbolo condiviso di diritto all’affettività in tutte le sue forme e identità. Come ha spiegato l’artista JDL:

La mia opera rappresenta un uomo e una donna, che si sovrappongono e si riflettono allo specchio: uno è l’altra e l’altra è l’uno, in un incontro d’amore, in un moto di accoglienza universale

Outside in 2

crediti: Ufficio Stampa Yourban2030

Il murales non è stato esente da polemiche, scatenando la reazione immediata di ProVita che lo ha definito “una marchetta alla comunità LBGTQ+”. Tuttavia la bellezza dell’opera d’arte oltre che i valori umani veicolati sono più grandi di qualsiasi critica. “Outside in” è un inno all’amore e al diritto alla felicità, un muro di tutti e per tutti, perché nessun muro si abbatte da solo.

L’ecomurales, che può essere considerato un vero esempio di arte pubblica, è stato realizzato da una cordata internazionale, dalla collaborazione di operai, artisti, tecnici di cantiere, istituzioni, ma anche tanti semplici cittadini che attraverso la campagna di crowfunding hanno deciso di dare il loro supporto.

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