Morgan, perché fare un concerto al bioparco?

Un concerto all'interno del bioparco? Perché no, "così conosco anche i rinoceronti". Deve aver pensato più o meno questo Marco Castoldi, in arte Morgan, cantante ed nonché giudice di "X Factor", quando ha deciso di esibirsi in una performance pensata appositamente per il bioparco Zoom Torino.

Un concerto all’interno del bioparco? Perché no, “così conosco anche i rinoceronti“. Deve aver pensato più o meno questo Marco Castoldi, in arte Morgan, cantante ed nonché giudice di “X Factor”, quando ha deciso di esibirsi in una performance pensata appositamente per il bioparco Zoom Torino.

La location certamente è suggestiva. Come si legge sul sito “In arte Morgan”, l’ex frontman dei Bluvertigo, accompagnato da una band di grandi musicisti, eseguirà domani sera i suoi successi, e in anteprima alcuni estratti dal suo attesissimo nuovo album di inediti, presso l’Anfiteatro di Petra, costruito pensando alle meravigliose rovine della città rosa.

E c’è di più. Dalle 18 alle 23, udite, udite, i visitatori potranno anche “provare l’emozione di un Safari notturno: visita del parco con talk notturni, approfondimenti con i biologi, per scoprire tutte le caratteristiche e particolarità degli animali ospitati al bioparco. Un’esperienza unica che, in notturna, diventa indimenticabile!”. Oppure “tuffarsi con i pinguini: bagno serale con possibilità di aperitivo a Bolder Beach” e gustare cibi esotici e locali al Pelican Restaurant. Il tutto per la modica cifra di 25 euro, più qualche decina di euro a seconda dei “servizi” scelti.

La posizione sulla scelta del bioparco come location del giudice di X Factor risulta ancor più chiara dalle dichiarazioni rilasciate a La Stampa. Alla domanda “La affascina la location esotica?”, il cantante risponde: “Altroché, so che c’è pure un rinoceronte e non vedo l’ora di conoscerlo. È il posto ideale per riprendere una mia vecchia canzone, “Gli animali familiari”, un inno a sostegno dei poveri maschi che in tante specie vengono usati dalle femmine per l’inseminazione e poi sbattuti via. Purtroppo capita anche tra esseri umani”.

Poco importa, quindi, che parte del ricavato dell’evento verrà devoluto a favore di Save The Rhino, progetto per la salvaguardia del rinoceronte africano in natura (al quale il bioparco ha dedicato un habitat, “il primo e unico multispecie dedicato alla savana visitabile a piedi in Italia“).

Caro Morgan, ricorda, per usare le parole dell’Enpa, che “nessuno zoo o bioparco che dir si voglia potrà far felice un animale il quale, a prescindere se generato da genitori già nati in cattività o rubati alla vita selvatica, viene al mondo per vivere libero“. Gli animali non hanno bisogno di gabbie più grandi, né di concerti nelle loro prigioni.

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Roberta Ragni

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