La Svezia apre la prima biblioteca di libri censurati al mondo

Situata a Malmö, la Biblioteca Dawit Isaak contiene libri di scrittori che, a causa della loro professione o delle loro idee, furono messi a tacere, oppressi o costretti all'esilio

Situata a Malmö, la Biblioteca Dawit Isaak contiene libri di scrittori che, a causa della loro professione o delle loro idee, furono messi a tacere, oppressi o costretti all’esilio.  Anche “Piccolo blu e piccolo giallo” di Leo Lionni, un classico della letteratura dell’infanzia è tra gli scaffali.

La nuova biblioteca Dawitt Isaak, specializzata in libri censurati provenienti da tutto il mondo, è stata inaugurata a settembre a Malmö, nel sud della Svezia e contiene per ora circa 1600 opere. Il nome è un omaggio al giornalista e scrittore Dawit Isaak, che è stato detenuto senza processo in Eritrea dal 2001 per aver pubblicato critiche al regime.

Sugli scaffali della biblioteca ci sono copie di opere antiche e contemporanee che sono o sono state censurate o bruciate in diversi paesi, scritte da autori che sono stati messi a tacere, minacciati, imprigionati o costretti all’esilio a causa delle loro idee. La raccolta comprende anche musica e opere teatrali vietate e molta letteratura sulla libertà di espressione, censura e democrazia.

“Abbiamo deciso di creare la Dawitt Isaak Library dopo aver realizzato che non esisteva alcuna biblioteca pubblica che potesse offrire la letteratura che è o è stata bandita o censurata. È importante che le biblioteche siano spazi in cui le persone possono formare le proprie opinioni. E per questo, le persone hanno bisogno dei fatti. Censurare libri e idee non rafforza la democrazia, al contrario”, ha affermato Emelie Wieslander, direttrice della biblioteca.

Ogni libro della biblioteca contiene informazioni sul motivo per cui il libro è stato censurato, quando e dove. Alcune delle opere sono famose per il fatto che i loro autori sono stati minacciati o perseguitati, come “I versi Satanici”, dall’anglo-indiano Salman Rushdie. La commedia fu considerata offensiva dai leader islamici e nel 1989 lo scrittore fu condannato a morte dall’allora leader religioso iraniano Ayatollah Khomeini.

Nella biblioteca ci sono anche i libri per bambini censurati, tra cui il capolavoro di Leo Lionni “Piccolo blu e piccolo giallo”, bandito nel 2015 dal sindaco di centrodestra di Venezia Luigi Brugnaro che l’ha definito “gender” e accusato di trattare argomenti che non devono essere affrontati in una scuola, ma solo in famiglia. Anche “La storia del toro Fernandino” di Munro Leaf, fu bandito dal regime franchista in Spagna perché considerato “propaganda pacifista”, mentre nella Germania di Adolf Hitler tutte le copie dell’opera furono bruciate.

Nemmeno le avventure del giovane mago Harry Potter, della scrittrice britannica JK Rowling, sfuggirono alla censura: i libri furono banditi in alcuni stati degli Stati Uniti e nelle scuole private degli Emirati Arabi Uniti con la motivazione di promuovere la stregoneria e l’occulto. Anche alcune scuole in Inghilterra, Canada e Nuova Zelanda hanno cercato di vietare questi libri.

“La biblioteca Dawit Isaak è unica nel suo genere ed è un modo per noi di contribuire concretamente agli obiettivi fissati a livello nazionale e internazionale nell’area della cultura e della libertà di espressione”, afferma Pernilla Conde-Hellman, direttrice culturale della Città di Malmö.

Libri censurati da consigliare?

Al fine di espandere la propria raccolta iniziale di 1.600 opere, la Biblioteca Dawit Isaak è alla costante ricerca di opere, autori, musicisti e artisti in generale che sono stati banditi o che hanno causato polemiche in diverse regioni del mondo. Se avete dei suggerimenti, inviateli qui, la biblioteca li accetta entusiasta.

Dawit Isaak, simbolo della lotta per la libertà di stampa

Il giornalista e scrittore svedese – eritreo Dawit Isaak fu arrestato durante la pesante stretta alla libertà di stampa avvenuta nel 2001, ed è in prigione senza processo nella sua nativa Eritrea da quasi 20 anni.

La sua immagine è un simbolo internazionale della lotta per la libertà di stampa e di espressione. Amnesty International considera Dawit Isaak un prigioniero di coscienza, arbitrariamente detenuto in conformità con le sue posizioni politiche e pertanto sostiene il suo rilascio immediato e incondizionato.

All’interno della nuova biblioteca di libri censurati c’è una sedia vuota, messa lì in attesa del giorno in cui Dawit Isaak verrà rilasciato dalla prigione in Eritrea, riportato in Svezia e potrà finalmente occuparla.

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