Chi legge Harry Potter ha meno pregiudizi

I fan di Harry Potter sono persone migliori e hanno meno pregiudizi. Lo sostiene una ricerca secondo cui i bambini che leggono le storie del celebre maghetto appaiono meno prevenuti nei confronti degli altri

Il 16 novembre del 2001 arrivava al cinema in Italia il primo film del mago più famoso del mondo, Harry Potter, che ha spinto tanti nuovi appassionati a leggere anche i libri.

Vogliamo, per l’occasione, ricordare uno studio realizzato qualche anno fa, da cui è emerso che i fan di Harry Potter sono persone migliori e hanno meno pregiudizi. 

Lo studio, intitolato “La più grande magia di Harry Potter: ridurre i pregiudizi”, coinvolge tre diverse analisi che hanno cercato di dimostrare se davvero la lettura prolungata delle storie di Harry Potter abbia la capacità di migliorare l’atteggiamento nei confronti di alcuni gruppi, purtroppo spesso oggetto di pregiudizi come gli immigrati, gli omosessuali e i rifugiati.

Lo studio è stato condotto su tre categorie di bambini, uno su quelli delle scuole elementari e altri due studi trasversali hanno riguardato gli studenti delle scuole superiori e dell’università (in Italia e nel Regno Unito). E i risultati confermano quanto ipotizzato dai ricercatori.

Questi ultimi sostengono che l’identificazione dei bambini e dei ragazzi con Harry Potter e la disidentificazione dai personaggi negativi come Voldemort e i Mangiamorte

abbiano moderato l’effetto del pregiudizio nei giovani lettori. L’assunzione prospettica è emersa come il processo che consente il miglioramento dell’attitudine. Le implicazioni teoriche e pratiche delle scoperte sono discusse nel contesto del contatto intergruppo esteso e della teoria cognitiva sociale

Un risultato che forse potrebbe far sorridere ma se ci si riflette su è tutt’altro che banale. Nei suoi personaggi, J.K. Rowling racconta la storia di un ragazzo, Harry, i cui più cari amici appartengono a gruppi di minoranze, dai giganti ai babbani fino ai licantropi. E ciò avviene in tutti i romanzi della saga.

Inoltre, quando combattono i pregiudizi questi personaggi non usano la violenza. Anche Voldemort e i suoi Mangiamorte sono un parallelo al nazismo, come si intuisce dai termini come mezzosangue e purosangue.

Scrivendo sul suo sito l’anno scorso, J.K. Rowling ha rivelato:

Le espressioni ‘purosangue, mezzosangue e babbano sono state coniate dalle persone per cui queste distinzioni sono importanti e che esprimono i pregiudizi dei loro originatori.

La Rowling esprime il proprio punto di vista nei libri attraverso le parole del mago per eccellenza, il preside di Hogwarts Albus Silente:

Dai troppa importanza, e lo hai sempre fatto, sulla cosiddetta purezza del sangue! Non riesci a riconoscere che non importa ciò che qualcuno è nato, ma ciò che diventa crescendo!

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