Da van Gogh a Monet, i più grandi impressionisti del mondo in mostra a Palazzo Reale

Da ottobre a febbraio 2020 in programma al Palazzo Reale di Milano l'imperdibile Collezione Thannhauser del Museo Guggenheim di New York.

Il Guggenheim sbarca a Milano:  dal 17 ottobre e fino al 1° marzo del 2020 il Palazzo Reale ospiterà la straordinaria selezione dei capolavori della Collezione Thannhauser del Guggenheim Museum di New York.

Per la prima volta in esposizione in Italia saranno 50 opere di alcuni grandi nomi dei maestri impressionisti e post-impressionisti di Ottocento e Novecento, custoditi nella collezione che i coniugi donarono all’istituzione americana : da Paul Cézanne a Pierre-Auguste Renoir, da Edgar Degas a Paul Gauguin, da Edouard Manet a Claude Monet, da Vincent van Gogh fino a Pablo Picasso.

Un meraviglioso percorso espositivo, curato da Megan Fontanella, conservatrice di arte moderna al Guggenheim, all’interno della storia e della collezione che negli anni Heinrich Thannhauser costruì con il figlio Justin e la seconda moglie Hilde per poi donarla, nel 1965, proprio alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, che da allora la espone in modo permanente in una sezione del grande museo di New York.

“In questa mostra si intrecciano una grande storia di collezionismo che ha attraversato tutto il ventesimo secolo, la volontà di un importante museo di New York che offre a Milano l’opportunità di ammirare i suoi capolavori senza attraversare l’oceano e l’impegno di Palazzo Reale nel proporre ogni anno una mostra in grado di raccontare le collezioni dei più prestigiosi musei di tutto il mondo – spiegano dal Comune di Milano”.

van gogh

È la prima volta che questi capolavori arrivano in Europa: dopo la prima tappa al Guggenheim di Bilbao e la seconda all’Hotel de Caumont di Aix-en-Provence, il Palazzo Reale del capoluogo lombardo rappresenta la tappa conclusiva della mostra, dopo la quale le opere ritorneranno a New York.

cezannegaugin

Insieme alla Collezione Thannhauser, il Museo Guggenheim ha scelto di arricchire maggiormente la mostra lasciando esporre anche alcuni altri prestigiosi lavori degli stessi celebri artisti o di altri grandi maestri.

La collezione Thannhauser

Era appena il 1905 quando il mercante d’arte ebreo Heinrich Thannhauser aprì la prima galleria a Monaco e nel 1908 presentò la prima retrospettiva dedicata a Van Gogh in Germania. Affiancato dal figlio Justin, nel 1911 presenta la prima esposizione del gruppo “Blaue reiter” (Il Cavaliere azzurro) e nel 1913 una delle prime grandi mostre dedicate a Picasso.

Nel 1920, Justin apre una galleria a Lucerna e nel 1927 una a Berlino, mentre nel 1926 nella galleria di Monaco presenta una mostra su Degas. Nel 1935 muore il padre Heinrich e nel 1937, a causa delle minacce naziste, Justin si trasferisce a Parigi aprendo una nuova galleria. In questi anni fanno faville le grandi mostre dedicate a Gauguin, Matisse e Monet.

All’invasione delle truppe tedesche di Parigi del 1940, Justin non può fare ritorno in Francia e decide di imbarcarsi per New York da Lisbona. Nel 1944 il figlio Heinz viene ucciso in guerra, l’altro figlio, Michel, muore suicida qualche anno, mentre la moglie Kate muore nel 1960. Rimasto senza eredi, decide di donare al museo americano 75 opere della sua collezione, tra cui 30 di Pablo Picasso. La casa newyorchese dei Thannhauser in un paio di decenni diventa un luogo di eccezione dove si ritrovano grandi personaggi del mondo della cultura, dell’arte, della musica, del teatro, del cinema e della fotografia. Justin Thannhauser muore nel 1976 in Svizzera a 84 anni. La seconda moglie Hilde nel 1984 dona al Museo altre 10 opere, che entrano nella collezione Guggenheim alla sua morte nel 1991.

Aggiornamento del 3/03/2020

La splendida mostra rimasta chiusa dalla scorsa settimana sino ad oggi per l’emergenza corona virus rimarrà aperta da martedì  3 marzo sino a domenica 8 marzo con questi orari:

martedì – mercoledì 9.30 – 19.30;

giovedì – domenica 9.30 – 22.30

Gli ultimi 4 giorni con orario anche serale per permettere di vederla a chi si era prenotato nell’ultima settimana prevista e a nuovi possibili visitatori, sempre con la contingenza numerica prevista dall’ultima ordinanza governativa.

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Crediti foto

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