Epifania 2024: proverbi, filastrocche e canzoni per bambini sulla befana

Frasi, filastrocche, proverbi e canzoni sulla mitica Befana ce ne sono a bizzeffe, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Ecco una selezione per i vostri bambini

Che la Befana venga di notte con le scarpe tutte rotte è ormai cosa risaputa, ma in pochi sanno che si tratti di una vecchina che discende dalla luna sulla scopa di saggina non appena il cielo imbruna… Insomma, frasi, filastrocche e proverbi sulla buona streghina ce ne sono a go go, c’è solo l’imbarazzo della scelta!

L’Epifania (dal greco “apparizione”) è una festa cristiana celebrata 12 giorni dopo il Natale, il 6 gennaio quindi, per le Chiese occidentali e per quelle orientali che seguono il calendario gregoriano. Ma per i bimbi è, a giusta ragione, un’occasione in più per straviziarsi e aspettare la “calza” dalla mitica Befana.

Su di lei se ne dicono di tutti i colori, ma vero è che è una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e riempire le calze per lo più di dolci, caramelle o piccoli giocattoli. Attenzione, coloro che hanno fatto i monelli troveranno (anche) del carbone o dell’aglio.

Leggi anche: La vera storia della Befana e il significato nascosto dell’Epifania

Ecco alcune proverbi, filastrocche e frasi scelti per voi per invocare la dolce signora e farla venire dai vostri cuccioli:

Proverbi sulla Befana dalle Regioni:

“Befania, tutte le feste manda via, e Santa Maria, tutte le ravvia” (Toscana)

“La note de l’Epifania tute le bestie parla” (Veneto)

“La note dla Pasqueta e’scor e’ ciù e la zveta” (la notte dell’Epifania parlano il chiurlo e la civetta – Emilia Romagna)

“Per la Pasqueta, Carnvèl a bacheta” (Per l’Epifania Carnevale a tutto spiano – Emilia Romagna)”L’Epifania tutte le feste le porta via, poi arriva San Benedetto che ne riporta un bel sacchetto”

“Di Pasqua Epifania il vento se ne va via”

“La notte di Befana, nella stalla parla l’asino, il bove e la cavalla”

Filastrocche sulla Befana

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!

Sopra i tetti, pian pianino
va la vecchia e, dal camino,
poi si cala e giù rimbalza
per riempire la tua calza
di carbone o di dolcetti
di arance e di giochetti.
Poi risale, se ne va
e un altr’anno tornerà!

Mentre andava la befana
nella casa di un bambino,
s’impigliò con la sottana
sopra il bordo del camino.

Per lo strappo il grosso sacco
le sfuggì, cadde di sotto,
non restò nemmeno un pacco
che non fosse tutto rotto.

“Che disastro, che disdetta”
sotto il cielo cupo e bigio,
mormorava la vecchietta.
“Ci vorrebbe un bel prodigio”.

Poi, facendo un gran sorriso,
verso il cielo volse gli occhi
ed il sacco, all’improvviso,
fu ancor pieno di balocchi.

“Che un bambino attenda invano
non sia mai, parola mia”
disse la befana, piano.
Poi riprese la sua via.

O Befana, Befanina,
non passare tanto in fretta,
non scordar la mia casina,
non scordar la mia calzetta!

Al cicchetto ho preparato
un pugnel di fave e fieno,
un canestro ti ho lasciato
di cicchetti tutto pieno.

Tu, venendo a notte fonda,
quando dormo e penso a te,
la mia calza fai ben tonda;
sarò lieto come un Re!

Quando è l’ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D’impazienza già trabocca:
l’alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l’ esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l’ ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!

Alla Befana s’è rotta una scarpa,
e si è scucita anche la sciarpa.
Il suo cappuccio è tutto sbiadito,
con strappi e buchi è il suo vestito.
La scopa ahimé è tutta spennata,
e la sua mazza ormai s’è spezzata.

Allora corre in un magazzino,
compra un vestito, un rosso golfino.
Grossi scarponi, bei calzettoni,
un bel berretto e dei mutandoni.
Infine compra un motorino
e aggancia dietro un carrettino.

Così bardata e mezza schizzata,
và per la strada tutta sparata.
Poi vola in cielo fra nuvole e stelle
raccoglie giochi e bambole belle.
E, strombettando mentre risale,
rincorre la slitta di Babbo Natale.

Zitti, zitti bimbi buoni,
presto, presto giù a dormire:
la Befana è per venire
col suo sacco pien di doni.

La Befana è una vecchina
che discende dalla luna
sulla scopa di saggina
non appena il ciclo imbruna.

E si accosta pian pianino
alle calze e alle scarpette
messe in fila sul camino
e, ridendo, mette e mette…

Fuori soffia tramontana
e vien giù la neve bianca,
ma pei bimbi la Befana
non ha freddo e non si stanca.

Con la diaccia tramontana
è arrivata la Befana
e gironzola in calzini
tra comignoli e camini
che l’aspettano impalati,
sorridenti e affumicati.
“Qui” un comignolo l’avverte
“c’è un piccin che si diverte
tutto il giorno: un fannullone!”
“Ecco, cenere e carbone!”
“Qui c’è un bimbo giudizioso?
Ecco un dono generoso,
ma al fratello negligente
lascio subito un bel niente.
C’è una bimba vanerella?
Ecco qua la paperella,
ma il giocattolo più bello
lo regalo a un orfanello:
per un attimo il sorriso
tornerà sul mesto viso.

Scritti celebri sulla Befana

In ogni casa elegante c’è la porta principale per i signori, e c’è la porticina di servizio per i fornitori; ma non deve mancare la porta celeste per gli dei. Si potrebbe dire che la cappa del camino è il tunnel che congiunge la terra al cielo. […] Per colpa di certe convenzioni, e d’una diffusissima mancanza di coraggio ascensionale, forse questa porta è poco adoperata. Ciò non toglie che la porta della Befana sia la vera porta principale: la porta che si apre sull’universo.
Gilbert Keith Chesterton

Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,

se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.
Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana, che tu riempi la calza di lana, che tutti i bimbi, se stanno buoni, da te ricevono ricchi doni. Io buono sono sempre stato ma un dono mai me l’hai portato. Anche quest’anno nel calendario tu passi proprio in perfetto orario, ma ho paura, poveretto, che tu viaggi in treno diretto: un treno che salta tante stazioni dove ci sono bimbi buoni. Io questa lettera ti ho mandato per farti prendere l’accelerato! O cara Befana, prendi un trenino che fermi a casa d’ogni bambino, che fermi alle case dei poveretti con tanti doni e tanti confetti.
Gianni Rodari

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