Dante & Descartes, la tormentata storia della casa editrice napoletana che ha pubblicato il premio Nobel 2020

Chiunque abbia fatto l’Università da queste parti ha fiutato almeno una volta l’odore di quella libreria. Ci è entrato, almeno una volta, o ha alternato uno dopo l’altro con la punta delle dita ogni singolo libro della bancarella appena fuori all’ingresso. Dante & Descartes, nel centro storico di Napoli, ne ha vissute davvero tante, ma ora un Nobel arriva come una manna dal cielo, a portare una ventata di cose belle che fanno ripartire più carichi di prima.

Già, perché tra affitti onerosi, vandali e rischio di chiusura ogni tre per due, Raimondo Di Maio, il proprietario della libreria (indipendente) ed editore di Averno – uno dei due libri scritti dalla poetessa statunitense Louise Glück che si è aggiudicata il Nobel per la letteratura del 2020 – ne ha parecchie da raccontare.

A partire da quella volta in cui decise, poco più che ventenne, che l’editoria sarebbe stato il suo lavoro. Cominciò vendendo testi a rate, prima per Feltrinelli e poi per Einaudi. La stessa casa editrice, torinese, che all’inizio degli anni ‘80 alleggerì il settore rateale e licenziò molti venditori, tra cui lo stesso Raimondo.

Nell’84 Di Maio ripartì con grinta nuova e fondò la libreria che definì “militante”, la D&D di cui amava l’allitterazione data dai nomi di due grandi geni, Dante e Descartes appunto. Qui costruì tutto, dalle vetrine, agli scaffali al bancone. Nel maggio del 1989, per festeggiare il primo anno di vita del figlio Giancarlo – che poi lo accompagnerà in questa avventura – stampò un primo libro Benedetto Croce tra filosofia e bibliofilia, dove Dora Marra, bibliotecaria di Croce, ne raccontava la bibliomania.

Prese piede in questo modo la storia editoriale di Dante & Descartes, i cui punti di forza negli anni sono diventati i libri di seconda mano e i libri antichi: “sono libri scelti da me, ne ho stampati circa 300, da Sartre a Borges; sono l’editore di Erri De Luca, che con prodigalità mi regala i diritti d’autore di alcuni suoi libri, e della poetessa Chandra Livia Candiani”, racconta Raimondo.

Ma da un locale di tre piani Raimondo si è dovuto ridimensionare. Gli affitti da pagare si facevano via via sempre più esosi. “Più aumentavano gli affari, più aumentava il fitto – diceva Raimondo in un’intervista del 2016 in cui lanciava una raccolta fondi per comprare il locale di Piazza del Gesù messo in vendita dai proprietari. Stiamo facendo di questa città un luogo di pancia tra pizzetterie e ristoranti, ma non pensiamo mai alla testa e questo significa un deserto. Per evitare le barbarie ci vogliono luoghi sicuri”.

Il tentativo di furto

È stato proprio quest’anno, a giugno, e nella sede di Via Mezzocannone, che dei vandali ladri si sono intrufolati nella speranza di trovare chissà che cosa Alcune persone ancora ignote riuscirono a forzare l’ingresso e a fare irruzione nella libreria, ma si sono dovuti “limitare” a metterla a soqquadro.

Un’altra difficilissima prova, per Raimondo e suo figlio, di fronte alla quale son dovuti ripartire nuovamente da zero.

Il premio Nobel

Averno è la decima raccolta di poesie di Glück e si tratta di una originale riscrittura del mito di Proserpina, la figlia della dea Cerere, che fu rapita dal dio Plutone e trascinata negli Inferi. Secondo gli antichi romani, uno degli accessi agli Inferi si trovava proprio nell’Averno, ora bellissimo lago vulcanico nei Campi Flegrei, a Pozzuoli, poco distante da Napoli città.

E proprio a Napoli Dante & Descartes rimane uno di quei posti che magici che non possono mancare. Qui, dove la storia culturale si intreccia e vive nei Decumani, rimane uno di quei luoghi che salvano l’esistenza. Basta solo entrarci dentro.

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