Book crossing: micro biblioteche sui marciapiedi di New York contro le catastrofi naturali

A New York l’uragano Sandy ha distrutto, o costretto a chiudere, molte biblioteche. Per fortuna, però, c’è chi si è ingegnato con il fai da te per “ tamponare” la situazione, soprattutto nelle comunità più svantaggiate. Sono i bibliotecari della Urban Librarians Unite, che hanno pensato di creare delle micro biblioteche e posizionarle sui marciapiedi di Brooklyn e del Queens.

I tagli ai bilanci pubblici e le recenti catastrofi naturali stanno mettendo in ginocchio la lettura e i libri negli Usa. Soprattutto a New York, dove l’uragano Sandy ha distrutto, o costretto a chiudere, molte biblioteche. Per fortuna, però, c’è chi si è ingegnato con il fai da te per ” tamponare” la situazione, soprattutto nelle comunità più svantaggiate. Sono i bibliotecari della Urban Librarians Unite, che hanno pensato di creare delle micro biblioteche e posizionarle sui marciapiedi di Brooklyn e del Queens.

Queste piccole scatole, dipinte di uno sgargiante arancione e installate proprio vicino alle biblioteche chiuse, contengono circa un centinaio di libri per volta, che vengono distribuiti gratuitamente ai cittadini, senza aspettarsi che tornino indietro, come prevedono gli illuminanti principi del book crossing, ovvero un modo “diverso” per scambiarsi libri, lasciando che siano loro a trovare quasi casualmente i loro lettori.

È per questo che le micro librerie rappresentano un ottimo modo per ottenere materiale da lettura, a sorpresa e gratis, messo a disposizione di tutti coloro che si stanno ancora riprendendo dalla tempesta. “C’è ancora molto caos in giro –spiega la Urban Librarians Unite- e molte persone sono ancora in difficoltà. Questi libri sono una piccola scintilla di svago e forniscono un po’ di distrazione, ricordando a tutti che la biblioteca non ha dimenticato la sua comunità. La nostra campagna di libri per bambini è stata un grande successo e ora abbiamo migliaia di libri da distribuire“.

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Certo, queste micro biblioteche non potranno mai sostituire le “vere” biblioteche, ma offrono un minimo di conforto alle comunità locali colpite dalla catastrofe naturale, in particolare a bambini e le famiglie, e ricordano alla gente che i loro bibliotecari sono sempre pronti e ben disposti a rispondere ai bisogni delle comunità, come è sempre stato. Anche con il book crossing, un metodo perfetto per dimostrare, anche se la struttura della biblioteca è in rovina, che stanno pensando ai libri e alle persone.

Roberta Ragni

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