È morto Lucio Dalla, difensore delle Tremiti e dei nostri mari

“Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare”, cantava Lucio Dalla, a cui la nostra redazione desidera dedicare alcune parole in suo ricordo, non soltanto in quanto indiscusso poeta ed innovatore della musica italiana, ma in quanto difensore dei nostri mari, con particolare riferimento alle acque che circondano le isole Tremiti, recentemente minacciate da una continua ed insensata – come lo stesso cantautore l’ha definita – corsa al petrolio.

Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare, cantava Lucio Dalla, a cui la nostra redazione desidera dedicare alcune parole in suo ricordo, non soltanto in quanto indiscusso poeta ed innovatore della musica italiana, ma in quanto difensore dei nostri mari, con particolare riferimento alle acque che circondano le isole Tremiti, recentemente minacciate da una continua ed insensata – come lo stesso cantautore l’ha definita – corsa al petrolio.

Delle Tremiti il cantautore bolognese aveva fatto la propria seconda casa, il luogo favorito in cui rifugiarsi per dedicarsi al proprio lavoro ed alla stesura dei testi e delle melodie che negli anni lo hanno reso celebre. Proprio in quei luoghi nacque uno dei suoi brani più conosciuti nel mondo, “4 marzo 1943”, e videro la luce successi come “Piazza Grande” e la stessa “Come è profondo il mare”.

Dalla si era battuto in prima linea lo scorso anno contro le trivellazioni nel mare Adriatico. Partecipò personalmente alla manifestazione dello scorso 7 maggio, tenutasi presso il porto di Termoli, al fine di unirsi al coro delle migliaia di voci provenienti dagli oppositori alla decisione dell’ex Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di autorizzare le trivellazioni al largo delle Isole Tremiti da parte della Petrolceltic Italia. Non ebbe il timore di sdraiarsi sulla sabbia, con la massima umiltà che lo ha sempre contraddistinto, accanto agli altri manifestanti e di gridare insieme a loro il proprio dissenso. Proprio in quell’occasione il cantautore si premurò di dedicare a tutti i cittadini indimenticabili parole ricche di spunti di riflessione:

lucio_dalla_tremiti

“Cari amici e cari concittadini non sono qui come un cantante ma come un cittadino del mare perché questo obbrobrio e questa stupidità non minaccino la nostra sopravvivenza. Dobbiamo cominciare a pensare in maniera diversa. Guai a perdere la coscienza della nostra cultura. Quando scrissi ‘Come è profondo il mare’, non avrei mai pensato che, 32 anni dopo, mi sarei ritrovato qui di fronte una situazione del genere, tra le trivelle.

Il 28 giugno 2011 aveva rivestito il ruolo di presentatore ufficiale dell’evento musicale che si sarebbe tenuto pochi giorni dopo, il 30 giugno per la precisione, presso l’Isola di San Domino. Si trattava del festival “Il mare e le stelle”, di cui egli stesso era stato nominato direttore artistico e sul palco del quale si era esibito gratuitamente insieme ad artisti del calibro di Renato Zero e Francesco De Gregori, nel tentativo di attirare ancor di più l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica su di una delle zone delle nostra penisola maggiormente bisognose di essere tutelate dagli sciacalli dell’oro nero. “Perché se ci tolgono il mare, ci tolgono tutto”

Addio, Lucio.

Ti vogliamo ricordare così, con lo spirito di ribellione che ti ha sempre accompagnato.

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