The Carnage, il film ironico che sostiene che nel 2067 saremo tutti vegani (Trailer)

Nel 2067 saremo tutti vegani, parola della Bbc che ospita sul canale britannico, il film ‘The Carnage’, la carneficina girato da Simon Amstell, una sorta di manifesto che porta avanti la battaglia 100% vegetale.

Nel 2067 saremo tutti vegani, parola della Bbc che ospita sul canale britannico, il film ‘The Carnage’, la carneficina girato da Simon Amstell, una sorta di manifesto che porta avanti la battaglia 100% vegetale.

Fra qualche anno, avverrà una vera e propria conversione, ‘gli uomini saranno più pacifici e contenti che mai, la violenza è sconfitta dalla compassione, la depressione curata dall’intimità, e i giovani sono stati protetti dagli orrori del passato”.

Il tutto perché tra cinquant’anni saremo tutti vegani secondo il mockumentary, ovvero un documentario dai toni parodistici, The Carnage che in pochi mesi, è diventato il guru dei vegani.

Nel trailer un gruppo di anziani segue delle sedute psicoterapeutiche per superare la vergogna di aver mangiato carne e derivati animali. Tra gli attori, Linda Bassett passa la palla e a turno ognuno confessa il suo reato: “Ho mangiato Camembert, parmigiano, Edammer…”

Nel film si parla di necessità di sopravvivenza, quindi nessuna moda e forse anche nessuna convinzione, ma dati allarmanti che spingono l’essere umano a dover cambiare la propria alimentazione per garantire un futuro al Pianeta.

In The Carnage nonostante l’ironia e la comicità di fondo ci sono molti dati reali, tra cui quello dell’Onu secondo cui, gli allevamenti che garantiscono l’alimentazione a base di carne sono responsabili del 14,5% delle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera.

Se smettessimo di nutrirci di carne, pesce e derivati, secondo l’Università di Oxford invece, le emissioni si ridurrebbero del 70% entro il 2050. E in Italia? Il rapporto Eurispes dice che i vegani sono 1,8 milioni, vale a dire il 3% della popolazione, mentre quelli che non consumano né carne né pesce (cioè semplicemente vegetariani) sarebbero 4,2 milioni, facendo dell’Italia il paese più avanzato in Europa.

Sulle motivazioni, il 47% ha risposto che è dettata lo fa per motivi di salute e benessere, il 30% per ragioni etiche e di rispetto degli animali, il 12% per la tutela ambientale.

Rispetto al passato, dunque, c’è un cambiamento di stili e abitudini alimentari che partono proprio dalla Gran Bretagna dove nel 1944, Donald Watson coniò il termine e fondò la Vegan Society.

Tempo fa, vi avevamo parlato di uno studio in cui si analizzava la longevità di vegani e onnivori. Secondo l’università di Oxford entrambi hanno la stessa aspettativa di vita, a patto però che si consumi carne in maniera moderata.

La diatriba, in realtà, va avanti da anni, ma le vendite di cibo vegano sono aumentate del 1.500% e in Europa il trend è seguito soprattutto dai giovani.

Dominella Trunfio

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