La street art riporta in Sicilia la Natività di Caravaggio trafugata dalla mafia (FOTO)

Le bombolette di Andrea Ravo Mattoni colpiscono ancora e dei suoi capolavori, non ci si stanca mai. A ospitare il suo ultimo lavoro è ancora San Salvatore di Fitalia, il piccolo comune messinese dove a luglio era stata realizzata “La cena in Emmaus”.

Le bombolette di Andrea Ravo Mattoni colpiscono ancora e dei suoi capolavori, non ci si stanca mai. A ospitare il suo ultimo lavoro è ancora San Salvatore di Fitalia, il piccolo comune messinese dove a luglio era stata realizzata “La cena in Emmaus”.

Dopo aver trasformato i parcheggi in musei a cielo aperto e in generale Caravaggio in street art, l’artista varesino riporta la “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco D’Assisi” del pittore maledetto in Sicilia.

Trafugato dalla mafia nel 1969 dall’oratorio di San Lorenzo di Palermo nel 1969 e mai più ritrovato, il famoso quadro torna visibile riprodotto con spray sul muro di Piazza De Gasperi, grazie a Ravo Mattoni e al progetto “Recupero del Classicismo nel Contemporaneo”, patrocinato dal Comune di San Salvatore di Fitalia.

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“È il sesto muro che realizzo, questa volta ho riprodotto un quadro particolare con una storia molto controversa e tuttora avvolta nel mistero. Realizzarlo nel comune messinese ha per me un grande significato, quello di riportare in Sicilia un’opera che lo ha conservato per più di 300 anni”, dice Ravo Mattoni a greenMe.it.

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Il dipinto è ancora oggi uno dei più ricercati al mondo, probabilmente realizzato nel 1609. Raffigura,appunto, la Natività: la Madonna rivolta verso il bambino, San Giuseppe, San Lorenzo, San Francesco, un quinto personaggio e in alto l’angelo.

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Per oltre trent’anni, nessuno ha saputo nulla di questo dipinto, di recente informazioni sono emerse durante il corso dei processi di mafia di Giovanni Brusca, Salvatore Cangemi, Francesco Marino Mannoia.

Nel 2009 Gaspare Spatuzza, membro di Cosa Nostra, affiliato alla Famiglia di Brancaccio di Palermo e dal 2008 collaboratore di giustizia, aveva parlato della Natività, sostenendo che il quadro rovinato dai maiali e dai topi, era stato bruciato.

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“Ho voluto realizzare il murales di questo dipinto rubato dalla mafia per restituire a tutti la bellezza di un’immagine negata. Quando dico tutti intendo la gente della strada, persone che non hanno l’occasione o la spinta per andare a cercare le opere classiche nei musei”, spiega l’artista.

E ancora:

“Questo lavoro diventa la perfetta occasione per raccontare il progetto utopico a cui sto lavorando: realizzare il più grande museo diffuso al mondo, un’enorme pinacoteca a cielo aperto che riproduca le grandi opere dei classici. Un progetto che sia porta di ingresso verso i musei dove le opere originarie sono esposte e per un “recupero del classicismo nel contemporaneo”.

Dominella Trunfio

Foto: Andrea Ravo Mattoni

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