La clip di Moby e Steve Cutts che vi farà spegnere lo smartphone

Quanto siamo diventati dipendenti dalla tecnologia e dallo smartphone? "Are You Lost in the World Like Me?" è il titolo del brano di Moby & The Void Pacific Choir. Il video che lo accompagna riflette sulla dipendenza dalla tecnologia e critica la nostra società.

Quanto siamo diventati dipendenti dalla tecnologia e dallo smartphone? “Are You Lost in the World Like Me?” è il titolo del brano di Moby & The Void Pacific Choir. Il video che lo accompagna riflette sulla dipendenza dalla tecnologia e critica la nostra società. È stato realizzato da Steve Cutts, famoso per le sue illustrazioni satiriche sul capitalismo.

Moby è un artista che basa i propri brani sulla musica elettronica, non si tratta dunque di un video contro la tecnologia ma di una serie di immagini che fanno riflettere su quanto la nostra società sia diventata dipendente dallo smartphone negli ultimi tempi.

La tecnologia non va demonizzata perché ogni giorno ci può essere utile e perché rappresenta una risorsa indispensabile in diversi settori lavorativi e un supporto pratico nella vita quotidiana.

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I problemi arrivano quando l’utilizzo dello smartphone e di altri strumenti tecnologici ci porta ad allontanarci dagli altri e ad alienarci anziché aiutarci a comunicare meglio. I social network e le app, che sono tra gli strumenti più utilizzati tramite smartphone, sono nati per migliorare la comunicazione tra persone che si trovano distanti, per renderla più pratica e veloce.

Ora, come mostra il video del brano di Moby e nelle situazioni di cui molti di noi sono testimoni ogni giorno, lo smartphone sta diventando una barriera tra noi e gli altri che ci impedisce di trascorrere al meglio il tempo con le persone che sono concretamente accanto a noi proprio in quel momento perché nel contempo siamo in realtà attratti dai messaggi e dalle notifiche che potrebbero essere arrivati sul telefonino. Vorreste forse negarlo?

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video moby 1
video moby 2
video moby 3

Rischiamo davvero di ‘perderci’ e di creare distanze tra noi e gli altri, proprio quelle distanze che le nuove tecnologie pretendono di colmare.

Allora, cosa possiamo fare per riprenderci la nostra vita?

Ancora una volta il segreto è tutto nella nostra capacità di focalizzarci sul momento presente dato che quando ci troviamo a tavola, in una conversazione faccia a faccia o semplicemente in compagnia degli amici dobbiamo cercare innanzitutto di concentrarci su di loro, su ciò che ci stanno raccontando, sulle emozioni importanti che vogliono trasmetterci ‘dal vivo’.

Impariamo di nuovo a vivere nel presente, a ritrovare il contatto visivo e fisico con gli altri, ad ascoltare le loro parole senza distrazioni tecnologiche in modo che l’empatia possa davvero entrare in gioco.

Qualsiasi notifica, email o messaggio può decisamente aspettare.

Marta Albè

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