L’Atlantide d’Egitto: statue gigantesche, antichi monili e steli riposavano in fondo al mare

E’ sorprendente come il delta del Nilo riesca spesso a riportare a galla antichi splendori. E’ il caso per esempio, di statue gigantesche, monili, steli con geroglifici, monete d’oro, lapidi appartenenti alla cosiddetta Atlantide d’Egitto che, dopo più di mille anni, torna adesso alla luce.

Statue gigantesche e antichi monili dell’Atlantide d’Egitto in mostra al British Museum (FOTO)

È sorprendente come il delta del Nilo riesca spesso a riportare a galla antichi splendori. È il caso per esempio, di statue gigantesche, monili, steli con geroglifici, monete d’oro, lapidi appartenenti alla cosiddetta Atlantide d’Egitto che, dopo più di mille anni, torna adesso alla luce.

È dal 1996 che l’ European Institutue of Underwater Archaeology, l’Istituto europeo di archeologia subacquea lavora per ricostruire tassello dopo tassello un glorioso passato e, dopo vent’anni, finalmente tutti i reperti ritrovati saranno esposti da maggio a novembre 2016 al British Museum di Londra, in una mostra dal titolo “Sunken Cities: Egypt’s Lost World”.

Come riporta il DailyMail, l’Atlantide d’Egitto comprenderebbe le città di Heracleion e Canopo costruite proprio sul terreno del Nilo e sepolte da tre metri di limo. Centri abitati e probabilmente porti commerciali come dimostra, il ritrovamento di alcuni pesi di piombo di origine ateniese usati probabilmente per pagare le merci.

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Secondo i testi antichi, le due città rappresentavano il luogo d’ingresso in Egitto prima di Alessandria fino a quando la sabbia le ha sommerse. Adesso, la collezione conta anche una stele in cui è incisa in geroglifici una dichiarazione reale del faraone Nectanebo I e una statua gigante di Hapy, dio egizio personificazione delle inondazioni del Nilo.

La mia squadra e io, così come la Fondazione Hilti, siamo felici che la mostra con le scoperte archeologiche delle nostre spedizioni subacque al largo della costa d’Egitto sarà esposta al British Museum. Ci permette di condividere con il pubblico i risultati di anni di lavoro presso le città sommerse e il fascino di mondi e civiltà antiche, ha detto Franck Goddio, presidente dell’ European Institutue of Underwater Archaeology e co-curatore della mostra.

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“Sunken Cities: Egypt’s Lost World” combinerà elementi provenienti dagli archivi del Museo con gli oggetti in prestito speciale da parte delle autorità egiziane. Circa 300 gli oggetti che sarà possibile ammirare, la maggior parte estratti dalle rovine sommerse. La mostra si concentrerà sulla mescolanza delle culture nelle città del delta del Nilo, in particolare l’interazione tra l’Egitto e la Grecia antica.

Dominella Trunfio

©Franck Goddio/Hilti Foundation, photo: Christoph Gerigk

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