WWOOF: vacanza-lavoro in fattoria

Anche se le vacanze sono, ahimè, finite praticamente per tutti, rimane sempre la voglia di pensare alla prossima, o di sfruttare parte delle ferie durante il corso dell'anno. Per chi volesse provare un'esperienza nuova, davvero a contatto con la natura, non c'è sicuramente niente di meglio che passare qualche giorno in una vera fattoria, circondati dal verde e da simpatici animaletti. Ma il bello deve ancora venire. Il soggiorno è gratuito!

Anche se le vacanze sono, ahimè, finite praticamente per tutti, rimane sempre la voglia di pensare alla prossima, o di sfruttare parte delle ferie durante il corso dell’anno. Per chi volesse provare un’esperienza nuova, davvero a contatto con la natura, non c’è sicuramente niente di meglio che passare qualche giorno in una vera fattoria, circondati dal verde e da simpatici animaletti. Ma il bello deve ancora venire. Il soggiorno è gratuito!

Tutto ciò accade grazie a WWOOF (World Wide Opportunities on Organic Farms), un’associazione (ora presente in tutto il mondo), nata nel 1971 anni fa nel Regno Unito grazie a Sue Coppard, desiderosa di organizzare un fine settimana in una delle fattorie nei dintorni di Londra. Da allora l’associazione è cresciuta con lo scopo di permettere agli iscritti la possibilità di sperimentare un nuovo modo di viaggiare e di avvicinarsi ad uno stile di vita biologico e biodinamico. Non una semplice vacanza, insomma, ma un modo per allargare le proprie conoscenze e, perché no, cambiare il proprio modo di vivere.

Diventare WWOOFer è molto semplice: basta fare richiesta alla sede italiana, versando la quota associativa annuale di 25 euro (che comprende anche l’assicurazione contro i piccoli infortuni). Si ha così il diritto di ricevere l’elenco delle fattorie e delle aziende agricole che offrono vitto e alloggio in cambio solo di aiuto e tanto entusiasmo; successivamente si contatta quella più vicina ai propri interessi per accordarsi sul periodo del soggiorno, sui lavori da svolgere e sulle esigenze particolari (per esempio, allergie o diete).

La lista italiana WWOOF comprende aziende di ogni tipo, dalle piccole fattorie a conduzione familiare, che puntano solamente ad essere autosufficienti, a quelle che vendono sul mercato i loro prodotti. Sono presenti in tutta Italia, per cui può risultare abbastanza facile trovare quella che fa al caso proprio: a Vercelli ad esempio si coltivano piante aromatiche alpine, lamponi e mirtilli; a Gorzano di Maranello, in provincia di Modena, si accudiscono gli asini e le oche o si aiuta nella gestione del bed & breakfast annesso alla fattoria; a Settingiano (CZ) si può invece imparare a gestire un vigneto o partecipare alle prove di un gruppo folkloristico di musica e danza popolare. C’è insomma solo l’imbarazzo della scelta, anche perché con l’iscrizione si ha il diritto di ricevere gli indirizzi delle fattorie associate indipendenti (quelle per cui non esiste un’organizzazione nazionale) che si trovano nel resto d’Europa e del mondo.

Chi decide di diventare WWOOFer non deve però partire impreparato: le fattorie saranno ben felici di accogliere i visitatori, ma questi dovranno darsi da fare e lavorare sodo, ovviamente nel limite delle loro forze e capacità. Alcune aziende accettano inoltre ospiti soltanto in determinati periodi dell’anno (in pratica, solo quando c’è del lavoro da svolgere) e solo per soggiorni non più brevi di una settimana (ma in alcuni casi è possibile anche rimanere per più di un mese); a volte ci si può ritrovare a dormire in tenda o in camerate comuni; certe fattorie, infine, preferiscono ospitare persone senza figli. Se tutto questo non vi spaventa, ma siete anzi ancora più curiosi e impazienti di provare, allora le fattorie WWOOF e la prossima vendemmia vi aspettano!

Sara Pietrantoni

 

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