Le 10 destinazioni più etiche del 2011

State già pianificando (o sognando) le vacanze di quest’anno? Magari vorreste favorire un paese che abbia delle buone politiche ambientali, mettere insieme le vostre esigenze di bellezza con strutture eco-friendly, buon cibo locale e trasporti a basso impatto, che sia anche politicamente stabile e attento alla sfera sociale. Difficile? Non proprio.

State già pianificando (o sognando) le vacanze di quest’anno? Magari vorreste favorire un paese che abbia delle buone politiche ambientali, mettere insieme le vostre esigenze di bellezza con strutture eco-friendly, buon cibo locale e trasporti a basso impatto, che sia anche politicamente stabile e attento alla sfera sociale. Difficile? Non proprio.

Ethical Traveler ha stilato un rapporto che fa al caso vostro, una raccolta di dati forniti da un pool di fonti di fama internazionale, come l’Environmental Performance Index (EPI), un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Yale e la Columbia University, il Programma di Sviluppo dell’ONU (UNDP) , e Amnesty International, per classificare i paesi che stanno facendo passi da gigante nella tutela ambientale, nel benessere sociale e dei diritti umani.

Sono, infatti, questi i parametri di paragone, secondo Ethical Travel: per ciascuna categoria controllano le informazioni disponibili passate e presenti, in modo da capire non solo lo stato attuale di un paese, ma com’è cambiato nel tempo. Questo permette loro di selezionare i paesi che si sono attivamente impegnati a migliorare. Così spiegano dal loro sito i ricercatori di Ethical Travel:

Nella prima fase del nostro processo, consideriamo i punteggi dei diversi paesi provenienti da una varietà di database, relativi alle tre categorie, utilizzando informazioni provenienti da fonti come la Freedom House, la Millennium Challenge Corporation e la Banca Mondiale. Dopo aver identificato il top performer, passiamo alla ricerca più approfondita dei casi, concentrandoci sulle azioni che i governi hanno assunto nel corso dell’anno per migliorare (o in alcuni casi, indebolire) le pratiche e le situazioni preesistenti dei paesi.”

Alcuni degli indicatori utilizzati:

1) Tutela ambientale

  • salute dell’ambiente (conservazione, promozione e sana gestione delle risorse naturali)
  • sviluppo delle pratiche sostenibili
  • riduzione dell’impatto ambientale sulla salute umana

2) Benessere sociale

  • mortalità infantile
  • accesso all’acqua potabile
  • gestione sostenibile dell’acqua
  • pratiche e spesa sanitarie (per es. disponibilità di vaccini)
  • gestione e promozione dell’agricoltura
  • accesso delle donne all‘istruzione primaria

3) Diritti umani

  • traffico di esseri umani
  • prostituzione minorile

Ecco allora i vincitori del 2011 (in ordine alfabetico – non in ordine di merito), seguiti da un commento direttamente dalla lista stessa.

  • Argentina: L’Argentina continua a stupire con le sue iniziative a favore dell’ambiente, in particolare con una legge innovativa progettata per proteggere i suoi ghiacciai.
  • Barbados: un buon lavoro anche da parte delle Barbados, per aver organizzato la Conferenza Green Economy dei Caraibi 2011, dove verranno discusse le opportunità e le sfide dello sviluppo di un’economia verde nella regione.
  • Cile: anche il Cile ottiene un punteggio elevato, in particolare grazie alle attività di pesca sostenibile e della protezione e gestione delle foreste.
  • Costa Rica: il Costa Rica è rientrato nella lista, dopo l’esclusione dello scorso anno, a causa di un maggiore impegno della presidentessa recentemente eletta Laura Chinchilla nell’affrontare la questione del traffico di esseri umani. Anche se resta molto lavoro da fare – in particolare per arginare la piaga del turismo sessuale nel paese, apprezziamo i progressi.
  • Repubblica Dominicana: la Repubblica Dominicana è stata premiata con un Green Globe per l’ecoturismo sostenibile.
  • Lettonia: i dati UNICEF sul tasso di mortalità infantile sono un indicatore di benessere sociale. In questa categoria, la Lettonia e la Lituania hanno ottenuto dei punteggi particolarmente elevati.
  • Lituania: la Lituania è l’unico paese nella lista delle destinazioni etiche ad aver raggiunto il Tier 1 nel Rapporto del Dipartimento di Stato americano sul traffico di esseri umani del 2010.
  • Palau: un altro notevole successo ambientale è Palau, che ha dichiarato le sue acque un santuario dei delfini, degli squali e delle balene; ha tagliato i finanziamenti ai giapponesi per la caccia “scientifica” alle balene, e ha chiesto una moratoria internazionale sull’uccisione degli squali.
  • Polonia: la Polonia è arrivata seconda nella classifica generale delle Ethical Destinations.
  • Uruguay: l’Uruguay è stato assente per alcuni anni dalla top 10, ma quest’anno merita il suo posto anche a causa del suo eccezionale record per quanto riguarda i diritti umani: ha guadagnato il più alto livello di sviluppo umano ed è stato il primo paese a permettere i matrimoni gay in America Latina. Inoltre, per la prima volta, i responsabili delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel periodo della dittatura sono stati condannati a pene detentive nel 2010, dopo decenni di impunità. Infine, ha messo in moto dei meccanismi di controllo contro l’inquinamento più severi per le cartiere.

Come ricorda Ethical Traveler, l’ecoturismo non è molto diverso dal consumo consapevole. Ogni avventura rappresenta l’opportunità di votare, con i vostri soldi, sostenendo i luoghi e le persone che stanno costruendo prospettive migliori l’umanità e la Terra. E così, ispirare le nazioni vicine a fare lo stesso.

Ilaria Brambilla

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