Via Appia antica: 20 milioni di euro per recuperare il suggestivo cammino ricco di storia e arte

Venti milioni di euro verranno messi a bando per il recupero dell'intero tracciato della via Appia Antica che collega Roma a Brindisi

Un ritorno al passato glorioso dopo decenni di oblio. Parliamo della via Appia Antica destinataria di venti milioni di euro per il recupero dell’intero tracciato che collega Roma a Brindisi. È uno dei luoghi italiani candidati a Patrimonio dell’umanità Unesco ed è la più importante delle strade costruite dai romani perché attraversa ben quattro regioni e diversi comuni. Una lunga via conosciuta come la via Francigena del Sud e adesso destinataria del programma ‘un miliardo per la cultura’ del ministero dei Beni culturali.

I lavori saranno messi a bando dai Comuni e dalle 4 Regioni attraversate dalla via Appia ovvero Lazio, Campania, Molise e Puglia, con la realizzazione sia di segnaletica dedicata che itinerari maggiormente fruibili sia a piedi che in bici, restituendo alla res publica un bene dimenticato. I fondi verranno saranno distribuiti così: 9 milioni e 150 mila euro per i lavori, 6,8 milioni di euro per attività ricerca e restauro destinati a dieci soprintendenze.

Un progetto di portata europea per l’iniziativa che ha preso spunto dal cammino compiuto da Paolo Rumiz lungo l’antico tracciato della strada consolare romana e che entra ora in una nuova fase con l’aggiudicazione del bando per l’elaborazione del progetto esecutivo pubblicato lo scorso 5 agosto. Molti i punti di forza, a partire dalla natura del cammino che fa dell’Appia il primo cammino nazionale laico a matrice culturale lungo circa 600 km in 29 tappe.

“Il nostro viaggio ha cambiato la realtà – ha detto Paolo Rumiz nel corso della presentazione, come riporta il sito del Mibact – facendo nascere articoli, film, libri e sprigionando una potente energia civica, che sarà un grande elemento di unità di questa operazione di democrazia diretta che permetterà di vivificare un percorso straordinario, fatto di storia, civiltà, cultura e archeologia”.

Già realizzato il sigillo del cammino, ideato dal calligrafo Pietro Porro, un monogramma alfabetico a doppia “A” che segna la via numero uno del mondo antico con due linee prospetticamente convergenti come una strada che punta sull’orizzonte. Il monogramma, trasposto su timbro, verrà apposto sui pani, cibo proprio della cultura italiana e in particolare delle regioni attraversate dall’Appia.

“La Regina Viarum unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico e ha le caratteristiche per divenire uno dei più grandi cammini europei. È nostro preciso dovere investire in questo progetto, che ha il merito di puntare sulla cultura per promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno”, spiega il ministro Franceschini.

Fonte: Ministero dei beni culturali

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