La Pelosa: stop a teli mare e borse frigo per salvare la spiaggia sarda dall’erosione

No a teli mare, borsoni e borse frigo in generale, ancora obbligo di lavarsi i piedi all’uscita, guardie giurate come sentinelle e probabile numero chiuso per i bagnanti. Una serie di regole ferree quelle che vuole attuare il comune di Stintino per salvare la spiaggia sarda de La Pelosa.

No a teli mare, borsoni e borse frigo in generale, ancora obbligo di lavarsi i piedi all’uscita, guardie giurate come sentinelle e probabile numero chiuso per i bagnanti. Una serie di regole ferree quelle che vuole attuare il comune di Stintino per salvare la spiaggia sarda de La Pelosa.

È uno delle spiagge più famose d’Italia conosciute per il suo paesaggio e per l’acqua cristallina, ma purtroppo rischia di scomparire e secondo Comune e Regione Sardegna, la colpa sarebbe dei troppi turisti che spesso involontariamente portano via la sabbia, quella ad esempio, che rimane in grandi quantità proprio negli asciugamani o teli mare.

Ne è convinto il sindaco Antonio Diana che pensa appunto a un piano rigido che dovrà essere rispettato da chi ha intenzione di passare nei prossimi anni l’estate proprio a La Pelosa.

Il progetto di restyling da 18milioni di euro partirà alla fine del 2019 con il primo lotto da 5milioni finanziato dalla Regione. Tra le altre cose, è prevista la rimozione della strada litoranea e l’installazione di passerelle sopraelevate in legno, la riorganizzazione del traffico veicolare, con forte spinta alla pedonalizzazione, all’uso delle biciclette e di mezzi elettrici, la creazione di aree parcheggi e trasporto pubblico verso la battigia.

la pelosa sardegna2

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la pelosa sardegna1

Ma nel frattempo che si arrivi alla riqualifica, la spiaggia va preservata, così stop a teli, borse frigo che trattengono la sabbia e accessi controllati. La decisione del primo cittadino ha portato con sé numerose polemiche, l’accusa è quella di voler trasformare La Pelosa in una spiaggia per ricchi, ma Diana controbatte a La Nuova Sardegna:

“Stiamo cercando di limitare i danni in attesa dell’avvio dei lavori. Non sono ipotesi campate in aria si parte da uno studio dell’Ispra sulla pressione antropica sulla spiaggia della Pelosa. Si calcola che nel periodo estivo, a fronte di 1.500 bagnanti ritenuti un carico sostenibile, la Pelosa ne ospita 5mila. Andiamo avanti perché la salute della spiaggia viene prima di tutto”.

Cosa ne pensate?

Dominella Trunfio

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