Il Monte Pisano vince ‘I Luoghi del Cuore’ del FAI 2019

Una meraviglia naturale da salvare nel cuore della Toscana, dopo il terribile incendio dello scorso settembre

Il Monte Pisano vince ‘I Luoghi del Cuore’ del FAI 2019. Con 114.670 voti, si è aggiudicato la prima posizione dell’iniziativa promossa ogni anno per sostenere i beni culturali e naturali del nostro Paese.

Il sistema montuoso, tornato alla ribalta delle cronache con il terribile incendio che ridusse in cenere i suoi boschi, ha battuto il fiume Oreto di Palermo e l’Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme.

La notte del 24 settembre 2018 sono andati in fumo ben 1400 ettari di questo meraviglioso luogo del cuore. Riceverà un contributo di 50.000 euro come primo classificato.

Il Monte Pisano, noto anche con la forma plurale Monti Pisani (da non confondere con la denominazione omonima delle Colline pisane), è un sistema montuoso di modeste dimensioni facente parte del Subappennino Toscano, situato nella parte centro-nord della Toscana, e separa Pisa e Lucca. Il nome corretto è al singolare, ma la forma plurale è più diffusa, e in questa molti comprendono anche i Monti d’Oltreserchio. In realtà i monti sono tutti di altezza inferiore ai 1000 m, ed alcuni poco più che colline.

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“La catena del Monte Pisano forma un prolungamento delle Alpi Apuane tra il Serchio e l’Arno. La vetta più alta è il Monte Serra (917 m), che ospita sulla sommità dei ripetitori radio-televisivi. Si estendono principalmente da nord-ovest verso sud-est, in forma ovale. Il territorio dei Monti pisani comprende i comuni di Buti, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano, Vecchiano (se si includono anche i Monti d’Oltreserchio), Lucca e Capannori”, si legge sul sito del Fai.

Qui si trovano numerosi borghi medioevali e resti di fortificazioni, come il borgo di Vicopisano, la Rocca della Verruca, la Certosa di Pisa, il borgo di Ripafratta, l’abbazia di S. Maria di Mirteto ad Asciano, il santuario di Santa Maria in Castello a Vecchiano, l’acquedotto mediceo da Asciano a Pisa, i resti dell’Acquedotto romano di Caldaccoli, il Borgo di Corliano.

Il prodotto tipico della zona è l’olio, insieme alle castagne, provenienti dai secolari castagneti di Molina di Quosa, e ai funghi, su tutti il porcino dei Monti Pisani.

Un luogo da visitare almeno una volta nella vita.

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