Parco dei Mostri di Bomarzo: una meraviglia priva di servizi. Ecco perché

La pubblicazione su Facebook dell’articolo sul Parco dei mostri di Bomarzo ha suscitato tanto interesse da parte di voi lettori. Ma se sulla bellezza e il fascino del luogo i commenti sono stati positivi, la maggior parte di quelli sui servizi offerti all’interno del Sacro Bosco dedicato a Giulia Farnese, sono stati negativi. abbiamo raggiunto telefonicamente chi gestisce il parco così da dare delle risposte, che potranno piacere o meno, a chi ci segue ogni giorno

La pubblicazione su Facebook dell’articolo sul Parco dei mostri di Bomarzo ha suscitato tanto interesse da parte di voi lettori.

Ma se sulla bellezza e il fascino del luogo i commenti sono stati positivi, la maggior parte di quelli sui servizi offerti all’interno del Sacro Bosco dedicato a Giulia Farnese, sono stati negativi.

Per l’utente Minima Miralia infatti:

Il parco è bellissimo ma due anni fa, quando l’ho visitato, sono rimasta negativamente colpita dall’incuria in cui versa (soprattutto relazionata al costo di ingresso al parco). E avrei qualcosa da dire sulle gabbie in cui vengono chiusi i cani mentre i padroni visitano il parco. Ho visto padroni di cani che dopo aver percorso decine di chilometri per arrivare al parco non se la sono sentiti di chiudere il proprio cane lì dentro e se ne sono andati. Spero la situazione sia migliorata nel frattempo. Opinione condivisa in parte anche da Laura: Non fanno entrare i cani nel PARCO. Assurdo. Oppure se vuoi entrare devi mettere il tuo cane nella gabbia non esiste che io sto in mezzo alla natura e lui dentro una gabbia!!

Prezzo d’ingresso un po’ alto, è vero, ma il tutto è bellissimo!!!, aggiunge Lino sul social network. Per Chiara è: molto bello,anche io ho riscontrato un prezzo del biglietto alto a fronte dell’incuria in cui versano il parco e le sculture, un vero peccato. Claudio si accoda: Come la maggioranza dei commenti ho trovato il parco di Bomarzo bello e interessante, ma mal tenuto o peggio trascurato. Secondo Tatiana invece: spiegare agli amministratori che devono investire su certe bellezze è fiato sprecato……

Questi sono solo alcuni dei commenti postati sulla pagina Facebook di greenMe.it che racchiudono però un pensiero comune tra i visitatori: il parco è bellissimo, ma i servizi no. Costo alto del biglietto, mancanza di strutture attrezzate per agevolare disabili e mamme con passeggini, ingresso vietato ai cani, poca cura per il parco, segnaletica assente sono alcune delle obiezioni fatte da parte di chi ha visitato il parco.
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Per dovere di cronaca abbiamo raggiunto telefonicamente chi gestisce il parco così da dare delle risposte, che potranno piacere o meno, a chi ci segue ogni giorno. La prima questione spinosa riguarda la mancanza di scivoli e sentieri attrezzati per chi ha problemi di deambulazione.

L’ingresso per le persone disabili è gratuito, abbiamo messo gli scivoli laddove è stato possibile ovvero nell’area ristoro, per quel che riguarda la parte che interessa il bosco con le statue purtroppo siamo con le mani legate. Non si possono in alcun modo fare interventi di adeguamento senza l’autorizzazione del Ministero dei Beni culturali, spiega Redento Bettini della gestione del Parco dei mostri.

Autorizzazioni che a quanto ci dicono non sono mai arrivate. A questa risposta si accoda anche quella legata alla segnaletica.

Per lo stesso motivo essendo il bosco un complesso monumentale siamo impossibilitati a mettere qualsiasi tipo di cartello o targhetta sulle sculture. All’entrata diamo ai nostri visitatori una mappa che è orientativa, giusto per non perdersi, aggiunge.

Sul costo del biglietto, che è di 10 euro, Bettini risponde: Non è più né meno caro di tanti altri luoghi d’arte italiani, forse poi non tutti sanno che non riceviamo sovvenzioni quindi il costo del biglietto aiuta a mantenere il parco in vita.

Infine, l’altra nota dolente, l’accesso vietato ai cani.

In quale museo è possibile entrare con i cani? Il Parco deve essere visto sotto quest’ottica. Alla sua apertura avevamo provato a permettere l’accesso. La conseguenza è stata che la maggior parte lasciava i cani liberi di fare i propri bisogni tra le statue che non dimentichiamolo hanno un valore storico elevatissimo, visto che risalgono al 1500.

Sull’obiezione gabbie Bettini chiosa: Le gabbie sono in realtà dei box 5×2 metri, dove ogni cane è da solo, c’è la possibilità per i proprietari di rimanere con il proprio animale, così come sul nostro sito è ben segnalato che ne è vietato l’ingresso.

In sintesi, se è necessario da un lato che il Ministero dei Beni culturali intervenga al più presto per adeguare la struttura e trovare una formula che non rovini il complesso monumentale ma sia accessibile a tutti, dall’altro ci appelliamo al senso civico dei proprietari dei cani. L’esperimento è stato fatto, ma non ha avuto il successo sperato, è il caso di dirlo: sbaglia uno, pagano tutti.

Non resta che augurarsi che, anche grazie ai vostri commenti, qualcosa cambi. Perché Bomarzo merita di più.

Dominella Trunfio

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