Acque di balneazione 2013: cresce il numero di siti nella Ue. Italia solo ottava

Come stanno i nostri mari? Malgrado il miglioramento generale, la qualità dell'acqua è scarsa in quasi il 2% delle zone di balneazione costiere, fluviali e lacustri. Lo dice il nuovo dossier sulle acque di balneazione dell'Agenzia europea dell'ambiente. D'altra parte, però, il 94% delle zone di balneazione dell'Ue soddisfa le norme minime di qualità dell'acqua


Come stanno i nostri mari? Malgrado il miglioramento generale, la qualità dell’acqua è scarsa in quasi il 2% delle zone di balneazione costiere, fluviali e lacustri. Lo dice il nuovo dossier sulle acque di balneazione dell’Agenzia europea dell’ambiente. D’altra parte, però, il 94% delle zone di balneazione dell’Ue soddisfa le norme minime di qualità dell’acqua.

Il report annuale sullo stato dei mari che bagnano il Vecchio Continente ha preso in esame 22.000 località dei 27 Stati membri dell’Unione europea e di Croazia e Svizzera, tenendo conto anche delle misurazioni dei livelli di batteri provenienti dalle acque di scolo e dagli allevamenti. Si tratta soprattutto di spiagge costiere, i due terzi del totale, il resto è costituito da fiumi e laghi.

La buona notizia emersa dal nuovo rapporto dell’Ue è che la qualità delle acque è eccellente nel 78% delle zone e che il numero delle località che soddisfano le norme minime è aumentato del 2% rispetto al rapporto dello scorso anno. Il rapporto si basa sui dati relativi alla stagione balneare precedente, quella dell’estate 2012.

Quali sono gli Stati con il maggior numero di spiagge non conformi? In testa il Belgio (12%), seguito da Paesi Bassi (7%) e Regno Unito (6%). Qui alcune spiagge sono state addirittura chiuse nel corso della stagione 2012.

E quali gli Stati con le migliori acque di balneazione? In testa Cipro e Lussemburgo con acqua di eccellente qualità in tutte le zone di balneazione. Valori eccellenti, al di sopra della media Ue, sono stati registrati in altri 8 paesi: Malta (97%), Croazia (95%), Grecia (93%), Germania (88%), Portogallo (87%), Italia (85%), Finlandia (83%) e Spagna (83%). Tali dati segnalano un miglioramento rispetto all’anno scorso, continuando la tendenza positiva in atto da quando, nel 1990, si è iniziato a monitorare lo stato delle acque.

acque tabella 2012

Meglio i mari o i laghi? A migliorare sono state soprattutto le zone di balneazione costiere, il 95% delle quali soddisfa le norme minime e l’81% può fregiarsi di acque eccellenti, mentre per quanto riguarda laghi e fiumi, è il 91% ad essere al di sopra della soglia minima e il 72% ad avere acqua di qualità eccellente.

E in Italia? Sono stati stati segnalati in Italia durante la stagione balneare 2012 5.509 siti, di cui 4880 erano zone costiere (4 815) o acque di balneazione di transizione (65) e 629 erano acque di balneazione interne (fiumi e laghi). 25 aree costiere di balneazione e una interna sono state chiuse in maniera permanentemente rispetto all’anno precedente, ma altre 5 acque di balneazione costiere e 14 interne sono state aggiunte alla lista. Con 5.509 siti l’Italia rappresenta circa il 26,5% delle acque di balneazione segnalate dall’Unione europea.

Un problema ancora da risolvere è quello legato alle tracimazioni causate dalle piogge violente nelle zone con sistemi fognari inadeguati, nonostante qualche passo avanti fatto in tal senso nell’ultimo ventennio. Basti pensare che all’inizio degli anni ’90 solo il 60% circa delle zone poteva vantarsi di acque di qualità eccellente, mentre il 70% soddisfava le norme minime.

Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha commentato così i risultati: “È incoraggiante vedere che la qualità delle acque di balneazione in Europa continua a migliorare. Occorre comunque fare ancora di più se vogliamo che tutte le nostre acque siano potabili e adatte alla balneazione e che gli ecosistemi acquatici godano di buona salute. L’acqua è una risorsa preziosa e dobbiamo prendere tutte le misure necessarie per proteggerla a dovere.”

Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea dell’ambiente, ha aggiunto: “Dai fiordi nordici alle spiagge subtropicali, l’Europa è ricca di posti in cui cercare il fresco in estate. Il rapporto pubblicato oggi dimostra che la qualità delle acque di balneazione è in generale ottima, ma indica anche la presenza di zone dove i problemi di inquinamento persistono; è per questo che esortiamo le persone a verificare come si classifica la loro meta preferita per nuotare.”

Come fare per scoprire se il luogo in cui viviamo o vogliamo passare le vacanze è tra i migliori? L’Ue ha messo a disposizione una mappa interattiva dov’è possibile conoscere lo stato delle acque di balneazione. Qui inoltre sono disponibili le zone di balneazione di tutti gli stati, suddivise per regione.

Foto e testi: Francesca Mancuso

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