Alla scoperta della Svizzera in auto elettrica: itinerario e tappe da non perdere

In Svizzera, a bordo della Zoe, l’auto elettrica di casa Renault, siamo andati alla scoperta della tratta orientale del Grand Tour.

Case e casette con le facciate dipinte, insegne d’altri tempi e tradizioni ben radicate. Il nostro giro in Svizzera alla scoperta di questa parte del Grand Tour comincia da qui, da questa fetta di storia antica chiamata Appenzello.

A bordo della Zoe, l’auto elettrica di casa Renault, siamo andati alla scoperta di questa parte di Svizzera meravigliosa, tra colline di un verde splendente dopo una fitta pioggia e usanze rurali che qui non faticano a rimanere intatte.

Da Appenzello alle gole della Viamala passando per il villaggio di Heidi. Ecco com’è stata la Svizzera ai nostri occhi (e a bordo di un’auto elettrica).

Cos’è il Grand Tour

grand tour

44 attrazioni, di cui 11 patrimoni Unesco e 2 biosfere, 22 laghi e 5 passi alpini che superano i 2mila metri: il Grand Tour of Switzerland racchiude il meglio della Svizzera in un unico itinerario di 1.600 chilometri.

Il tour, quasi sempre circolare, combina città e villaggi, in un mix perfetto di cultura e natura. Tre sono i percorsi introduttivi che partono dalle località frontaliere di Basilea, Ginevra e Chiasso, costituendo un punto di accesso per conoscere alcune località come Mendrisio e il Monte San Giorgio, patrimonio Unesco per i giacimenti fossiliferi, Ginevra, con il suo lungolago e le sue boutique, Basilea, capitale culturale della Svizzera con i suoi 40 musei e i suoi edifici all’avanguardia.

Per identificare facilmente il percorso, è stata predisposta una segnaletica (segnavia turistica color marrone) su tutto il territorio nazionale. È stata realizzata un carta stradale del Grand Tour, in collaborazione con Hallwag Kümmerly+Frey.

Dal sito Svizzera.it sono scaricabili le mappe Geotrail e i dati GPX dell’intero itinerario e dei percorsi introduttivi per il proprio dispositivo mobile. Un video interattivo fornisce poi un’anteprima virtuale del Grand Tour da cui si possono visionare i punti di interesse lungo il percorso, conoscere le distanze e i tempi di percorrenza, gli hotel lungo il Grand Tour (selezionati in base alla disponibilità dei parcheggi), le offerte prenotabili e altre informazioni utili per pianificare tutto il viaggio.

Il nostro tour

mappa tour

Abbiamo incentrato il nostro itinerario sulla tratta orientale del Grand Tour: dopo aver visitato una delle aree più tradizionali e rurali della Svizzera, Appenzello, abbiamo proseguito verso la parte settentrionale dei Grigioni, la Bündner Herrschaft, dove l’autrice Johanna Spyri trasse ispirazione per la mitica Heidi. Dopo una tappa a Davos si costeggia il fiume Inn fino a St. Moritz per proseguire poi lungo il passo dello Julier verso Thusis e le gole della Viamala e facendo tappa finale a San Bernardino.

Abbiamo in pratica percorso il Grand Tour da Appenzello a San Bernardino in senso orario con visita di:

  • Appenzello
  • Maienfeld e villaggio di Heidi
  • Bad Ragaz
  • Davos
  • Thusis e gole della Viamala

Ma su questo percorso si possono anche visitare il Passo della Fluela e il Passo dello Julier, oltre a Zillis, Andeer e Spluegen.

Appenzello

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Arrivati alla volta di Appenzello, è un bel fresco che ci aspetta: è solo metà settembre e qui l’aria è già bella frizzante. Felpa, giubbino e zaino in spalla e via, verso questo paese così inconsueto e magico: il villaggio di Appenzello e il Canton Appenzello Interno, il più piccolo cantone svizzero, si snodano in un paesaggio collinare davvero unico, dove sono ancora intatte usanze rurali come le “demonticazioni” (désalpe), cioè le discese delle mandrie dagli alpeggi tra musica, danze popolari e costumi d’epoca.

mandrie

Nella cittadina di Appenzello, nella valle del fiume Sitter, le pitture delle case decorate e piene di colori fanno da contorno a una serena passeggiata nella Hauptgrasse e nei graziosi vicoletti (pieni di negozietti carini, ma ricordate che qui intorno alle 17 chiudono!). Qui, inoltre, sono da visitare il Museo d’Arte di Appenzello e la Galleria d’arte Ziegelhütte, dedicati alle opere dei pittori Liner padre e figlio e alla pittura contemporanea.

appenzello 1appenzello 2

Da Appenzello, inoltre, si può partire alla volta di indimenticabili escursioni, tra cui itinerari come il “Barfussweg” a Gonten percorribile a piedi nudi, un sentiero alla scoperta della natura, oppure il tour delle cappelle. Altri comprensori per escursioni nei dintorni di Appenzello sono il Kronberg (a 1663 metri), che si può raggiungere con una Funivia da Jakobsbad, e l’Hohe Kasten (1795 metri), dalla cui cima si ammira tutta la Valle del Reno.

E noi proprio a Gonten ci fermiamo per la notte. L’Hotel Bären ci aspetta con la sua deliziosa cena con tanto di squisita zuppa di funghi! Qui ricarichiamo anche la nostra Zoe (l’albergo è dotato di stazioni di ricarica) e scopriamo una cosa eccezionale: il Bären imbottiglia ben cinque diversi tipi di whisky Made in Switzerland con l’etichetta “Säntis Malt Whisky, Edition Bären Gonten”.

Maienfeld e villaggio di Heidi

heididorf insegna

Ci si sveglia di buona lena perché oggi si va a vedere il villaggio di Heidi! A pochissima distanza dal principato del Liechtenstein, la cittadina di Maienfeld, nel Grigioni, incastrata tra il gruppo della Sardona e il massiccio dell’Alpestein, regala ricordi infantili. Perché? Questa è la patria di Johanna Spyri, la creatrice di Heidi: è proprio qui, infatti, che si ambientano le storie della mitica orfanella.

villaggio heidi

L’Heididorf, ossia il villaggio di Heidi, raggiungibile benissimo a piedi, è dove è nato il mondo della Spyri e della sua Heidi. Un recinto per capre e un micromuseo dedicato a Johanna Spyri, ma quel che forse attira di più è proprio la Heidihaus che, su modello di un museo etnografico, mostra la dispensa di una volta e le camere al primo piano, la cucina e tutti gli oggetti di uso quotidiano.

casa heidi 1

Informazioni: la Heididorf si può visitare da metà marzo a metà novembre, tutti i giorni dalle 10 alle 17, in luglio e in agosto dalle 9 alle 18.

L’ingresso alla Heidihaus costa 7,80 CHF, l’ingresso al museo Spyri 3,90 CHF, ma si può anche pagare un ingresso abbinato al costo di 9,90 CHF.

Bad Ragaz, terme e Davos

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Una piacevole sosta per chi è in Svizzera per trovare relax è, sempre nella Valle sangallese del Reno, nella secolare stazione termale. Ancora oggi, infatti, Bad Ragaz è una stazione dedicata al benessere, con hotel di alto livello, i bagni termali e i campi da golf sterminati (e non dimenticate le escursioni nel vicino massiccio del Pizol e nella piana del Reno).

Un passaggio qui è anche l’occasione buona per visitare gli antichi bagni in stile barocco di Pfäfers, nella gola della Tamina, nel punto in cui sgorgano le preziose acque terapeutiche. Qui, nel cuore della montagna, l’acqua sgorga a una temperatura di circa 37°C. La guida ci spiega che già alla metà del XIII secolo molte persone si recavano in pellegrinaggio al convento di Pfäfers sperando di guarire grazie alle acque termali. Il medico e filosofo Paracelso, che fu il primo medico termale a Bad Pfäfers dal 1535, dimostrò le proprietà curative dell’acqua termale. Quello segnò l’inizio del turismo termale. Nel 1716, venne costruito proprio questo stabilimento termale, il primo della Svizzera in stile barocco, sotto il convento dei benedettini di Pfäfers.

Verso sera ci spostiamo a Davos, dove rimarremo per la notte e ricaricheremo le nostre Zoe all’Hotel Ameron. Qui i 1.560 metri di altitudine si fanno sentire tutti, con il leggero nevischio che accompagna la nostra colazione al mattino seguente. L’atmosfera internazionale della cittadina si riconosce subito: rinomato luogo per congressi, Davos è indicata per chi ama lo sci, lo snowboard e gli sport invernali in generale. Tra 1124 e 2844 metri, infatti, si sono 58 impianti di risalita, 300 chilometri di piste da sci, 75 chilometri di piste di sci nordico, due piste di pattinaggio, 8 piste per slittino e la pista naturale più grande d’Europa per i pattinatori e i patiti del curling. Un paradiso per gli amanti dell’inverno sulla neve!

Tuttavia, anche in estate Davos è meta ambita: il Lago di Davos con la sua spiaggia e il suo centro di surf e vela, dà anche la possibilità di praticare il parapendio e il deltaplano. Davos infine è il punto di partenza per le escursioni con i famosi treni Glacier e Bernina-Express.

LEGGI anche: Le linee ferroviarie più suggestive e scenografiche d’Europa

Thusis e gole della Viamala

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Ultimo giorno alla volta di uno scorcio spettacolare. La regione Thusis/Heinzenberg dona alla vista delle cime pittoresche e le oscure profondità di gole infinite.

Rocce alte almeno fino a 300 metri formano la cosiddetta Viamala, che in romancio non significa altro che “pessima strada”. È qui che scorre il Reno posteriore, mentre la via dei somieri che comincia a Thusis (Tosanna) con il ponte sospeso, la discesa di 321 e l’antico ponte del 1739, dà agli escursionisti la possibilità di addentrarsi nel profondo della mistica gola. E i bambini dai 7 ai 12 anni con tanto di mappa possono esplorare la zona con tutte le sue storie e trovare anche un tesoro!

Nella gola è possibile anche effettuare canyonig: qui trovate tutte le informazioni.

Giro Grand Tour con la Zoe

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Forse, nonostante la sua autonomia aumentata che la porta ad essere l’utilitaria elettrica che permette maggiori chilometri, per fare un tour così, la ZOE ancora non lascia tranquilli e il percorso va studiato per bene.

Prima di muovervi è necessario che verifichiate tutte le colonnine presenti sul percorso, la loro capacità di ricarica e i tipi di cavi di alimentazione che avete a disposizione e che spesso possono non essere compatibili con la colonnina individuata. In Svizzera, lungo tutto il percorso del Grand Tour, negli hotel o in postazioni pubbliche, sono state installate 300 stazioni di ricarica.

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La stazione di ricarica dell’Hotel Bären

Dotata di una batteria da 41 kWh che le conferisce un’autonomia di 400 km NEDC (New European Driving Cycle, norma europea di misurazione delle emissioni e dei consumi), corrispondenti a 300 km di utilizzo reale urbano e periurbano, Renault ZOE ha un caricatore CaméléonTM, che consente una ricarica piuttosto veloce sulle infrastrutture a corrente alternata.

Come entrare in Svizzera

Direttamente in dogana, presso gli uffici postali, alle stazioni di servizio oppure alle agenzie ACI, dovrete acquistare la cosiddetta Vignetta, obbligatoria, valida 14 mesi e da incollare sul parabrezza della vostra auto. Il suo costo è, ad oggi, 40 CHF. Infine è possibile averla online a questo sito.

Germana Carillo

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