Isole Egadi: meno plastica, più compost (e più turisti). Ecco il modello pilota di turismo sostenibile

In 14 mesi sono stati erogati oltre 200mila litri di acqua ed evitate oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica, il peso equivalente a quasi 140mila bottiglie da 1,5 litri grazie, al trattamento e riuso delle acque reflue e l’installazione di una casa dell’acqua alimentata con pannelli fotovoltaici.

In 14 mesi sono stati erogati oltre 200mila litri di acqua ed evitate oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica, il peso equivalente a quasi 140mila bottiglie da 1,5 litri grazie, al trattamento e riuso delle acque reflue e l’installazione di una casa dell’acqua alimentata con pannelli fotovoltaici.

Il tutto grazie al Progetto Egadi, il primo modello di turismo sostenibile sviluppato e certificato dall’agenzia nazionale Enea, che unisce la gestione compatibile dei servizi a un’offerta ricettiva più competitiva.

Accade nelle isole Egadi, l’arcipelago siciliano fra Trapani e Marsala che conta tre isole e due isolotti: 53 mila ettari di ecosistema in quella considerata l’area marina più grande d’Europa che, ogni anno nel periodo estivo, accoglie oltre 400 mila visitatori.

Uno dei principali problemi della sostenibilità turistica è il flusso impressionante di visitatori da gestire. Il progetto da questo punto di vista è utile anche per attrarre una tipologia di turisti più rispettosa, consapevole e informata, ha sottolineato Ottavia Ricci, consigliere ministeriale per il Turismo sostenibile.

Il turismo è una risorsa fondamentale, essendo uno dei pochissimi settori che ha mantenuto i livelli occupazionali nonostante la crisi. Ma non si devono discriminare i turisti, ai quali bisognerebbe estendere le agevolazioni in vigore oggi solo per i residenti, in attuazione del principio comunitario sulla libera circolazione delle persone, ha commentato Giannina Usai, segretario generale ANCIM.

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Nello specifico, a Favignana è stato realizzato un impianto di compostaggio per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti da raccolta differenziata in fertilizzante per il terreno; è stata brevettata una procedura affinché i residui spiaggiati di Posidonia oceanica siano reimpiantati sui fondali e non smaltiti come rifiuti, ciò per permettere all’ecosistema marino di crescere e di assorbire grandi quantitativi di Co2 nonché, di creare l’habitat ideale per la riproduzione di pesci.

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Il modello che abbiamo messo a punto è altamente replicabile ed adattabile alle variegate realtà turistiche italiane poiché le azioni hanno contribuito alla tutela delle risorse ambientali, del territorio e ridotto la pressione sulle risorse naturali. Abbiamo anche ottenuto un incremento del numero di visitatori del 7% e un’estensione della stagione turistica da aprile a ottobre, con ricadute economiche positive, ha dichiarato Roberto Morabito, direttore del Dipartimento Sostenibilità dei processi produttivi e territoriali Enea, che ha sviluppato il progetto.

È stato inoltre creato un marchio di qualità ambientale, gestito dall’Area Marina Protetta delle Egadi, per le imprese locali che hanno intrapreso un percorso di miglioramento e riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività.

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Sono già 60, le imprese che hanno già ottenuto la certificazione per aver rispettato i criteri di sostenibilità indicati per ciascuna categoria turistica come ristoranti, bar, centri di balneazione, alberghi, attività di noleggio trasporto passeggeri e così via.

Il settore turistico dà lavoro a 35 milioni di persone nell’UE, con un fatturato che si prevede superi i 2mila miliardi di euro nel 2025 e crei 5 milioni di nuovi posti. Per turismo sostenibile e salvaguardia ambientale l’Italia può utilizzare parte degli oltre 25 miliardi di fondi europei da qui al 2020. Purtroppo non sempre queste risorse sono utilizzate in modo efficace, specie in alcune regioni del Sud Italia, ha sottolineato Carlo Corazza, capo unità del Turismo e Industrie Creative, Direzione Generale Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI della Commissione europea.

Il progetto che ha vinto il Premio Smart Communities SMAU Milano 2015 è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Favignana, che comprende anche le isole di Marettimo e Levanzo, e l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi (AMP) con finanziamenti del MIUR, nell’ambito dell’iniziativa “Ecoinnovazione in Sicilia – Supporto allo sviluppo delle attività produttive del Sud: interventi pilota per la sostenibilità e la competitività”.

Dominella Trunfio

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