Parco Nazionale del Gargano: 8 cose mozzafiato da vedere nello sperone d’Italia

Il Parco nazionale del Gargano offre ai visitatori la possibilità di vivere un’esperienza che fa riflettere sull’incredibile bellezza della natura e sugli effetti della sua forza: esplorare doline, grotte, canyons, foreste e coste dove si respira ancora un’atmosfera autentica, verace e selvaggia, pregna di devozione grazie ai santuari, antichi e moderni, crocevia di culti e culture.

Ecco allora una selezione di luoghi da non perdere racchiusi all’interno dello sperone d’Italia

Grotta di San Michele (sito UNESCO)

grotta di san michele

Il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo è patrimonio UNESCO dal 2011.

Qui il culto di San Michele è molto antico ed è legato a tre apparizioni (seguite poi da una quarta avvenuta a distanza di molti secoli) dell’Arcangelo Michele tra la fine del V e l’inizio del VI secolo.

A San Michele vennero dedicati molti edifici religiosi, ma il primo santuario venne costruito nel 493 proprio nella grotta dove avvenne la prima apparizione. Il Santuario era ben diverso da come ci appare oggi: la Basilica fu oggetto di imponenti lavori di ristrutturazione ed ampliamento nel corso dei secoli, che abbellirono e resero più funzionale la sua struttura.

La Basilica viene normalmente chiamata “Celeste Basilica”, poiché è stata consacrata dallo stesso Arcangelo e non dagli uomini come avviene generalmente.

San Michele era venerato come guaritore delle malattie e come colui che presenta le anime dei defunti al trono divino. Nei secoli, tantissimi pellegrini si sono recati in questo luogo di culto così antico anche per bere l’acqua miracolosa che stillava dalle rocce della caverna e che guariva ogni sorta di male.

La Chiesa, con un decreto ufficiale, ha concesso il privilegio del “perdono angelico”. Questo, infatti, è l’unico posto al mondo per la redenzione perpetua dei peccati.

Abbazia di Santa Maria di Pulsano e le grotte eremitiche

abbazia santa maria pulsano

L’abbazia fu edificata nel 591 e dopo il primo insediamento dei monaci nel VI secolo, l’originario monastero eremo fu distrutto da incursioni saracene.

Agli inizi del XII secolo, fu San Giovanni da Matera a far risorgere dall’abbandono questa abbazia. Scelse proprio questo luogo perché “una donna, degnissima di venerazione per l’aspetto di serena pietà, con la mano gli indicò dove dovesse andare per edificare una chiesa”.

Oltre all’abbazia esistono ben 24 eremi collegati tra loro da stradine e ripidi sentieri il cui accesso è nascosto dalla morfologia del territorio. Gli eremiti erano costretti ad utilizzare corde o scale per accedere agli eremi.

Il complesso monasteriale fu definitivamente abbandonato nel 1969, anno in cui cominciò un processo di degradamento dell’abbazia. Ma dal 1990, grazie all’opera dei volontari e dei monaci, l’abbazia è oggi rinata nuovamente.

Falesie e faraglioni della costa garganica

falesie faraglioni

Navigando lungo la costa garganica, in particolare il tratto che va da Mattinata a Vieste, si possono ammirare i magnifici faraglioni e le spettacolari falesie e faraglioni fino ad arrivare al monolito di Pizzomunno nei pressi di Vieste.

Di particolare interesse sono la baia di Vignanotica e la baia delle Zagare.

La baia di Vignanotica a Mattinata è una spiaggia di indescrivibile bellezza. Composta da sabbia, ghiaia e ciottoli, è sovrastata da incantevoli faraglioni di calcare bianco a strapiombo sul mare.

baia delle zagare

La Baia delle Zagare, conosciuta anche come baia dei Mergoli, è composta da spettacolari spiagge di ghiaia bianca sormontate da due faraglioni formatisi in migliaia di anni di erosione fino ad ottenere l’incredibile forma odierna. Il più grande dei due faraglioni è detto Arco di Diomede o Arco Magico poiché l’acqua e il vento lo hanno plasmato a forma di un perfetto arco.

Quindi sono entrambe delle meravigliose insenature collocate lungo la costa orientale del Gargano.

Le Falesie ed i Faraglioni, invece, sono delle rocce affiorate contraddistinte da vasti strati calcarei e silicei variamente deformati, demarcati da strati indeformati.

Queste strutture vengono chiamati dai geologi slumpings e sono state formate da antichissime frane sottomarine durante i processi di sedimentazione. Queste rocce che si sono formate durante il Cretaceo inferiore, appartengono alla formazione della Maiolica, ed affiorano ampiamente lungo tutto il margine orientale del Gargano.

Di importante rilievo è il Faraglione del Pizzomunno, un imponente monolite in pietra calcarea alto 25 metri situato all’inizio della spiaggia del Castello a Vieste, a sud del centro abitato.

La formazione del Pizzomunno, e di strutture simili, è dovuta al mare che, agendo sui punti di debolezza della roccia, scava nella falesia delle cavità.

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Necropoli La Salata

necropoli la salata

La necropoli La Salata è il complesso cimiteriale più importante del Gargano di epoca paleocristiana. Si sviluppa su un grottone con una falesia alta circa 30 metri, a pochi passi dal mare nel comune di Vieste.

Gli archeologi definiscono questa necropoli come la più imponente ed incantevole nel suo genere e la più antica dimostrazione dell’arrivo del Cristianesimo sul Gargano.

La Salata ha sicuramente un’importanza archeologica di rilevo, ma mostra anche rilevanti caratteristiche sotto l’aspetto geologico, botanico e faunistico.

Trappeto Maratea, il frantoio ipogeo di Vico del Gargano

trappeto maratea

Il Trappeto “Maratea” risale al XIV secolo e si trova nelle profondità di Vico del Gargano. Lungo più di 30 metri e largo dai 3,50 ai 5,50 metri è ripartito in due aree.

Questa struttura ci rivela quanto era importante la produzione dell’olio per la comunità di Vico. Tutto veniva fatto a mano poiché l’accesso avveniva attraverso uno stretto cunicolo verticale usato anche per far entrare le olive e quindi troppo stretto per farci passare gli animali.

All’interno del trappeto si possono ancora vedere (anche se in uno stato di forte degradazione) gli attrezzi agricoli, la macina a due ruote di pietra locale e i grandi torchi ricavati nella roccia. Inoltre un serbatoio per l’olio, un magazzino e una piccola cucina monacesca per gli operai che lavoravano nel frantoio.

Il Canyon del Gargano: il torrente Romondato

Il torrente Romondato, che oggi è praticamente prosciugato, si sviluppa nel territorio di Ischitella. Nel corso degli anni ha creato dei veri e propri canyon con la forza erosiva delle sue acque. Nel letto del torrente sono presenti sassi e massi che offrono ai visitatori oltre 10 km di storia geologica del Gargano oltre a diffondere un’atmosfera di pace surreale.

torrente romondato

Le pareti rocciose del canyon sono ricche di nodi di selce che, per la loro robustezza, venivano usati per la creazione di attrezzi da lavoro e non solo. Inoltre si possono osservare i variopinti strati di calcare e silicio, le sporadiche “stratificazioni a girella” e gli “geodi di silicio” perfettamente sferici.

nodi di selce

Il torrente Romondato offre lungo il suo percorso anche panorami mozzafiato e la visione delle “piscine” (cutini): raccoglitori di acqua piovana che l’allevatore dà da bere agli animali domestici. Inoltre è possibile incontrare animali domestici al pascolo, come mucche, cavalli maiali e animali selvatici: cinghiali, caprioli e daini.

Grotta di San Michele di Cagnano Varano

La grotta di San Michele a Cagnano Varano è una cavità naturale di origine carsica lunga 52 m. È situata su un rilievo a circa 100 m sul livello del mare in contrada “Puzzone”, a 900 metri dal Lago di Varano.

stalattiti stalagmiti

All’interno la natura carsica della grotta è messa in evidenza dalla presenza di stalattiti e di stalagmiti sulla pavimentazione in pietra di fine ‘800. Inoltre sul pavimento è possibile vedere incisioni di mani e piedi lasciate dai fedeli.

incisioni mani piedi

Il ritrovamento al suo interno di manufatti del paleolitico e del neolitico testimoniano una frequentazione del sito da tempi remoti. Invece i graffiti risalgono al periodo medioevale quando la grotta fu adibita al culto micaelico.

Nella parte posteriore dell’altare maggiore è presente una fonte di acqua prodotta dallo stillicidio ritenuta miracolosa. La presenza di questa conca calcarea ha sostenuto l’ipotesi di una frequentazione cultuale precristiana ad altri culti.

Dolina Pozzatina, la più grande d’Europa

dolina pozzatina

La Dolina Pozzatina è una magnifica valle carsica di forma pseudo-circolare situata nel comune di San Nicandro Garganico conseguenza dell’incessante erosione dell’acqua sulla roccia porosa e friabile. Questo tipo di roccia permeabile non permette la formazione di un laghetto sul fondo, ma vi è un terreno coltivato assai fertile con al centro un pozzo artesiano.

Ha un perimetro di 1.850 metri, con 650 metri di lunghezza e 400 metri di larghezza. La sua profondità si attesta intorno ai 100 metri. Per formare questa cavità, l’acqua ha dovuto corrodere 15 milioni di metri cubi di calcare giurassico di retroscogliera. Davvero una meravigliosa opera della natura.

Una fitta vegetazione di leccio, cerro, roverella e acerone ne avvolge le pareti così da creare un lussureggiante bosco. Una stretta strada sconnessa permette di scendere fino in fondo. Sulla parete esposta a nord si possono ammirare due grotte. I fianchi più boscosi e meno accessibili creano un ambiente ideale per la fauna selvatica.

Dario Delle Monache

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