Turismo verde: alla scoperta delle Langhe

Le Langhe, chi ha avuto modo di visitarle lo sa benissimo, sono una grandissima gioia per gli occhi e il palato. Dolci colline ricoperte di vigneti e tortuose strade panoramiche che conducono a cascine, castelli, cantine, dove degustare la straordinaria varietà di grandi vini locali, primo fra tutti il re dei vini italiani, il Barolo, e a trattorie, ristoranti, agriturismo, dove degustare la ricchissima e gustosa gastronomia locale che fra l’autunno e l’inverno raggiunge il suo culmine estremo, e strutture di charme dove rigenerarsi con trattamenti spesso a base di prodotti naturali tipici di questa terra incredibile che gode di un clima particolarmente favorevole alla coltivazione di prodotti di altissima qualità fra cui spiccano vini, tartufi, formaggi, nocciole, funghi, miele.

Le Langhe, chi ha avuto modo di visitarle lo sa benissimo, sono una grandissima gioia per gli occhi e il palato. Dolci colline ricoperte di vigneti e tortuose strade panoramiche che conducono a cascine, castelli, cantine, dove degustare la straordinaria varietà di grandi vini locali, primo fra tutti il re dei vini italiani, il Barolo, e a trattorie, ristoranti, agriturismo, dove degustare la ricchissima e gustosa gastronomia locale che fra l’autunno e l’inverno raggiunge il suo culmine estremo, e strutture di charme dove rigenerarsi con trattamenti spesso a base di prodotti naturali tipici di questa terra incredibile che gode di un clima particolarmente favorevole alla coltivazione di prodotti di altissima qualità fra cui spiccano vini, tartufi, formaggi, nocciole, funghi, miele.

Ma le Langhe non sono solo questo, o meglio forse questo è il volto più noto ai più. L’area più meridionale del Piemonte nasconde altre meraviglie, meno note forse, ma non per questo meno affascinanti. Si tratta della cosiddetta Alta Langa fatta di colline verdissime, freschi boschi dove camminare in relax, noccioleti infiniti, piccoli borghi in pietra, tanti percorsi di trekking di straordinaria bellezza che dalle colline salgono su per le montagne e l’Appennino ligure per poi ridiscendere verso il mare.

E proprio l’estrema vicinanza al mare (Savona dista in linea d’aria solo una cinquantina di km), che con i suoi venti raggiunge queste terre (non di rado infatti si sente proprio l’odore del mare e della salsedine aggirandosi fra questi colli), rende i prodotti che vi si coltivano di eccezionale qualità, come la regina della gastronomia dell’Alta Langa, la Nocciola Piemonte Igp, in assoluto la migliore al mondo per sapore e qualità organolettiche, punta di diamante dell’economia dell’Alta Langa.

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Perché da queste parti si è capito benissimo che la nocciola può diventare ancora di più volano di sviluppo e ricchezza per la gente e si sta investendo sempre più per far conoscere e valorizzare l’eccellenza di questo prodotto. Per la prima volta, d’altronde, un’analisi scientifica – condotta dal Centro Studi Assaggiatori di Brescia – ha documentato attraverso test comparati con la varietà romana e la varietà turca, che la Nocciola Piemonte è la più buona del mondo, anche se questo fra gli esperti utilizzatori di nocciole era già risaputo.

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Un motivo in più per visitare dunque questi luoghi dove i noccioleti prendono il posto delle vigne e dove si alternano vallate e pascoli, campi e boschi, filari di Dolcetto e Moscato, silenziosi paesini, strade poco trafficate, ideali per percorsi in bici e trekking per gli amanti della natura, alla ricerca non solo dei luoghi del gusto ma anche della tradizione e della cultura.

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Su queste colline, infatti, trovarono ambientazione molte delle opere di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Quest’ultimo in particolare rese l’Alta Langa, la sua storia e la sua gente protagoniste dei suoi scritti, fra cui l’indimenticabile “La malora”.

Vincenzo Petraglia

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