La Gran Bretagna vieta gli animali esotici nei circhi

In UK, dal prossimo anno le bestie feroci lasceranno per sempre i circhi per passare a migliori condizioni. Plauso di Lav ed Enpa

Non più animali nei circhi. Almeno a Londra, dove dal prossimo anno, leoni, tigri e tutti gli altri animali esotici non potranno più esibirsi nei circhi registrati così come in quelli itineranti sul suolo britannico.

Il provvedimento, approvato dal parlamento inglese, presto diventerà legge. La decisione giunge ormai dopo anni di pressioni e di continue richieste da parte degli animalisti ma anche dopo alcuni video che riportavano maltrattamenti da parte del personale contro gli animali.

Il Regno Unito si appresta dunque a diventare uno dei primi stati europei dove entrerà in vigore una normativa atta a vietare gli spettacoli che vedono come protagoniste queste specie animali.

Tuttavia, già da tempo, nei circhi britannici il numero di animali era stato ridotto. Ma anche gli ultimi 40 si apprestano a lasciare per sempre il mondo per loro poco naturale del circo. Il provvedimento comunque non riguarderà gli altri animali, tra cui cavalli, asinelli e cani.

Soddisfazione da parte della LAV, l’associazione animalista che su questo fronte è attivissima in Italia lanciano non ultimo la campagna “Vogliamo un circo umano“: “Con grandissima soddisfazione apprendiamo che anche l’Inghilterra si aggiunge al sempre più alto numero di Paesi che vietano l’utilizzo di animali esotici nei circhi – ha commentato la Responsabile per il settore Circhi, Nadia Masutti – E ciò che rende ancora maggiore questa soddisfazione è vedere come questo risultato sia stato raggiunto proprio perché fortemente voluto dall’opinione pubblica.

Anche, l’Enpa, alla luce di quanto accaduto in GB ha inviato una richiesta al governo italiano, chiedendo lo stop ai finanziamenti pubblici per le attività circensi. Secondo l’associazione, “è inammissibile la previsione di incentivi e agevolazioni pubblici per attività fondate sullo sfruttamento e sul maltrattamento degli animali”.

Secondo l’Enpa, infatti, nel 2010 le attività circensi hanno beneficiato di oltre 6 milioni di euro. E non si tratta comunque dello spettacolo più amato degli italiani, visto che secondo i dati del 2006 del Ministero per i beni e le attività culturali, 105 milioni di biglietti sono stati venduti per gli spettacoli cinematografici, 16milioni per quelli di prosa, e sono 1,4 milioni quelli circensi.

Le evidenze scientifiche, l’opinione pubblica, le scelte politiche di sempre più numerosi paesi, il successo degli spettacoli che fanno una scelta più etica: tutto indica che il futuro del circo è senza animali – continua Nadia Masutti e ci auguriamo che anche il Governo Italiano sia finalmente pronto ad accogliere la volontà dell’oltre 60% dei cittadini italiani che non approva affatto la presenza degli animali nei circhi.”

Almeno in Gran Bretagna, le fantomatiche bestie feroci del circo dal prossimo anno diranno addio alle arene, per passare agli zoo e ai parchi safari dell’Inghilterra. Non è la natura selvaggia ma è già un buon inizio.

Francesca Mancuso

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