Isola di Koster: la vacanza-lavoro a KOSTERS TRADGARDAR

Armonia è accordo tra le parti in un tutto gradevole ai sensi. KOSTERS TRÄDGÅRDAR è un accordo con la natura. Un patto siglato nel rispetto e nell'accoglienza reciproca. Nato dall'amore e dalla scelta etica di Helena e Stefan, vive e cresce grazie all'impegno attivo e costante degli ideatori, dei sostenitori stagionali e dei visitatori.

Armonia è accordo tra le parti in un tutto gradevole ai sensi. KOSTERS TRÄDGÅRDAR è un accordo con la natura. Un patto siglato nel rispetto e nell’accoglienza reciproca. Nato dall’amore e dalla scelta etica di Helena e Stefan, vive e cresce grazie all’impegno attivo e costante degli ideatori, dei sostenitori stagionali e dei visitatori.

La struttura è costruita secondo sistemi di bassissimo impatto ambientale, l’energia proviene da fonti rinnovabili, quel che si mangia è in larga parte a km zero ( anche se l’unità di misura è un po’ azzardata, date le dimensioni ristrette dell’isola! ), si risparmia su tutto in modo felice e responsabile: dal bucato, al preparazione dei pasti o allo sciacquone in bagno. Si organizzano corsi di permacultura, metodo con cui viene coltivata la frutta e la verdura nell’orto e nelle serre. Si ospitano gruppi di tutte le età e scuole per insegnare il metodo e non solo.

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Approdo sull’isola di Koster facilmente collegata alla terraferma svedese e alla città di Gotheborg per uno scambio lavoro-ospitalità. L’isola è di un verde diffuso, il mare è gelido ma cristallino e si incontra con il prato in delle spiagge a dir poco originali. Tutto sembra così contraddittoriamente incontaminato e curato allo stesso tempo. Qui, in inverno, quando la neve e il ghiaccio portano la temperatura a decine di gradi sotto lo zero, gli abitanti sono all’incirca 300. Durante la mite estate svedese i turisti occasionali sommati a chi ha sull’isola la residenza estiva sono più di 90 000.

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Abitazioni e strutture sono tutte di legno con tonalità che vanno dal tipico rosso Falun, al verde fino alle più originali in giallo o blu pastello. Non ci sono macchine sull’isola e tutto sembra funzionare così bene a velocità di bicicletta.

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In dieci giorni ho imparato a conoscere e ad amare il giardino di Koster sperimentandolo “in tutti i sensi”. Con la vista ho goduto delle larghe vedute panoramiche e ancor più dei pittoreschi e inosservati dettagli. Con l‘olfatto ho gioito di profumi sinceri di natura e di fatica. Con l’udito mi sono abbandonata alla sinfonia del vento e degli abitanti del verde e al suono di qualche discreta chitarra. Con il gusto ho provato la soddisfazione di assaporare la sera quanto la mattina avevo colto e di prepararlo con dedizione per i clienti del ristorante o del piccolo negozio. Con il tatto infine ho sentito la terra “amica”, generosa nel regalarmi i suoi frutti in cambio di poca cura, ribelle e forte nelle sue radici, ospitale nel suo farsi letto e riparo, tenace sulle mani…costantemente sporche ma fiere. La terra è con-tatto timido e sfrontato.

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In giardino, in cucina, nella serra lavorare diventa un onore ed un piacere. La condivisione di piccoli piaceri, ormai inconsueti o dimenticati, suscita la voglia di restare, tornare e addirittura di ri-creare.

Veronica Falcone

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