Surtsey, la suggestiva isola deserta nata nel 1963 dall’eruzione di un vulcano sottomarino

Si chiama Surtsey, è un'isola molto recente nata nel 1963 a seguito di una violenta eruzione vulcanica durata 3 anni. Un luogo inaccessibile, visitarla è vietato. Solo a pochi scienziati è stato permesso di farlo per scoprire in che modo un ecosistema possa formarsi da zero, senza alcun impatto umano

Si chiama Surtsey, è un’isola molto recente nata nel 1963 a seguito di una violenta eruzione vulcanica durata 3 anni. Un luogo inaccessibile, visitarla è vietato. Solo a pochi scienziati è stato permesso di farlo per scoprire in che modo un ecosistema possa formarsi da zero, senza alcun impatto umano.

Surtsey (in islandese “isola di Surtr”) si trova al largo della costa meridionale dell’Islanda. L’eruzione vulcanica che portò alla sua origine fu molto violenta ed ebbe inizio a 130 metri di profondità. Il 14 novembre 1963 l’eruzione raggiunse la superficie e si concluse il 5 giugno 1967.

In quel momento l’isola raggiunse la sua massima estensione pari a 2,7 km². Un remoto angolo di mondo che cambia, levigato ed eroso dal vento e dalle onde. Nel 2005 Surtsey si estendeva per 1,4 km².

A generarla è stato il sistema vulcanico sottomarino Vestmannaeyjar, appartenente alla Dorsale Medio Atlantica, un’enorme fenditura del fondale marino in cui hanno luogo numerosi fenomeni sismici e vulcanici.

A scoprire l’isola, il 14 novembre del 1963 fu un cuoco del Ísleifur II, un peschereccio che navigava al largo dell’arcipelago Vestmannaeyjar a sud dell’Islanda. Una colonna di fumo scuro attirò l’attenzione dell’uomo. L’imbarcazione poi si avvicinò e i pescatori videro da vicino cosa stava accadendo: eruzioni esplosive e colonne di polvere nera venivano fuori dal mare, a conferma del fatto che si stava verificando un’eruzione sottomarina.

sustesy nascita
surtsey

Quel giorno, l’eruzione aveva raggiunto un’altezza di 8–9 km. In un primo momento, erano tre le fratture del fondale che davano origine all’eruzione ma poi si unificarono formandone una solo. Pochi giorni dopo, l’isola era lunga circa 500 e alta 45.

surtsey pennacchio

Non poteva che essere Surtur, Surtsey in islandese, il nome dell’isola, chiamata come il gigante del fuoco della Mitologia norrena.

surtsey storica

Un posto da sogno per gli scienziati

Ciò che rende l’isola così affascinante non è solo la sua formazione, ma il fatto che nessuno o quasi può visitarla per non alterarne il delicato ecosistema. Solo pochi scienziati hanno avuto il permesso di farlo per capire come un ecosistema si possa formare da zero, senza alcun impatto umano. Di fatto l’isola è uno dei pochi luoghi proibiti sulla Terra.

Prima di accedervi ed essere ospitato nell’unica casetta presente, ogni scienziato viene attentamente controllato in modo da non trasportare semi “estranei”. Eppure, nonostante i controlli, un pomodoro ha iniziato a crescere nei terreni dell’isola lasciando gli scienziati perplessi. Probabilmente, qualche seme è arrivato tramite le feci di uno degli scienziati. Poco dopo la scoperta, la pianta è stata distrutta per non alterare lo stato dei luoghi (e la ricerca scientifica).

L’arrivo della vita

Surtsey fu dichiarata riserva naturale nel 1965, durante la fase eruttiva. Un sito importantissimo per lo studio della biocolonizzazione. Le prime forme di vita che la popolarono furono muschi e licheni, fin dal 1965 e ora occupano quasi completamente l’isola. Durante i primi 20 anni di vita, altre 20 specie di piante si sono insediate ma solo 10 sono riuscite a resistere.

surtsey vegetazione

Col tempo arrivarono anche gli uccelli, che iniziarono a nidificare su Surtsey. Nel 1998 comparve il primo cespuglio, un esemplare di Salix phylicifolia. Oggi sono circa 30 le specie di piante che vivono stabilmente sull’isola. All’indomani della sua nascita alcune otarie vennero avvistate attorno a Surtsey. Nel 1983 esse iniziarono a riprodursi lì. La loro presenza ha attirato anche le orche. Nelle profondità marine, sono presenti molte specie, dalle stelle ai ricci di mare.

Patrimonio Unesco

Nel 2008, l’isola è entrata a far parte del Patrimonio Unesco. Un luogo prezioso da tutelare:

È tanto più eccezionale perché è stata protetta sin dalla sua nascita, fornendo al mondo un laboratorio naturale incontaminato. Libera da interferenze umane, Surtsey ha prodotto informazioni uniche a lungo termine sul processo di colonizzazione di nuove terre da parte della vita vegetale e animale. Da quando hanno iniziato a studiare l’isola nel 1964, gli scienziati hanno osservato l’arrivo di semi trasportati dalle correnti oceaniche, la comparsa di muffe, batteri e funghi, seguiti nel 1965 dalla prima pianta vascolare, di cui c’erano 10 specie entro la fine del primo decennio” si legge sul sito dell’Unesco.

surtsey aereo

E in futuro?

Nonostante la rapida erosione e la perdita di superficie, l’isola non è destinata a scomparire a breve. La parte che è stata facilmente erosa era composta soprattutto da pietra lavica, facilmente portata via dal vento e dalle onde. Quella che resta invece è lava solidificata, molto più resistente. Ci vorranno secoli prima che possa sparire del tutto.

Fino ad allora, sarà un luogo unico al mondo, privo dell’impatto umano, dove la Natura sta facendo indisturbata il suo corso.

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Francesca Mancuso

Foto cover

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