Il giardino della stazione Atocha di Madrid

Una sorpresa molto, molto “green” attende i viaggiatori che transito per la stazione Atocha di Madrid. Al suo interno, infatti, si trova un bellissimo giardino tropicale di circa 4.000 metri quadrati, che ha preso il posto dei vecchi treni in seguito alla ristrutturazione messa in opera dall'architetto Moneo tra il 1985 e il 1992.

Una sorpresa molto, molto “green” attende i viaggiatori che transito per la stazione Atocha di Madrid. Al suo interno, infatti, si trova un bellissimo giardino tropicale di circa 4.000 metri quadrati, che ha preso il posto dei vecchi treni in seguito alla ristrutturazione messa in opera dall’architetto Moneo tra il 1985 e il 1992.

In questi anni, infatti, l’edificio originale è stato messo fuori servizio come un terminale e trasformata in un atrio con negozi, bar e persino un night club. Allo stesso modo del Museo d’Orsay di Parigi, allo spazio è stata assegnata una nuova funzione, questa volta una splendida oasi verde che gode di luce naturale ed è formata da enormi piante tropicali, che prosperano benissimo nell’ambiente caldo e umido della stazione, in piena armonia con acciaio, ferro e cemento.

Si tratta di specie vegetali provenienti da tutti i continenti, alcune arrivate a raggiungere altezze invidiabili. Al suo interno, immerso nel verde, si trova anche un laghetto che ospita vari esemplari di tartarughe d’acqua. Non mancano, ovviamente, panchine per i turisti più stanchi e i visitatori che vogliono godersi un po’ di relax in un insolito ambiente tropicale, sfuggendo per qualche minuto al caos che avvolge il resto dell’edificio.

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E sono in molti a non resistere alla tentazione di immortalare il giardino della stazione di Atocha, divenuta tristemente nota in tutto il mondo per gli attentati terroristici che hanno colpito il sistema ferroviario madrileno l’11 marzo del 2004, causando 191 morti e migliaia di feriti. Se passate per Madrid, quindi, oltre al Palazzo Reale e Plaza Mayor, questo è uno degli spettacoli da non perdersi.

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Roberta Ragni

Fonte e foto

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