I cammini italiani più belli e meno conosciuti da fare nel 2022 (da soli o in compagnia)

Zaino in spalla! Ecco i più affascinanti cammini da fare in Italia nel 2022 per scoprire i borghi più belli e gli scorci meno conosciuti della nostra terra 

Mettersi in cammino è il modo più autentico per scoprire l’Italia e i suoi borghi e riconnettersi con Madre Natura. Il Bel Paese offre diversi affascinanti itinerari, fra cui alcuni inaugurati di recente, da intraprendere da soli o in compagnia.

Perché non approfittarne per partire con zaino in spalla, scarpe comode e occhi assetati di meraviglia?

Scopriamo quali sono i cammini italiani più belli da fare nel 2022 in solitaria o insieme ad associazioni come la celebre Compagnia dei Cammini.

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Il Sentiero del Viandante, da Lecco alla Valtellina

Noto anche come Via Regia o Via Ducale nei documenti storici, il tracciato del Sentiero del Viandante in Lombardia unisce Lecco alla Valtellina. La nascita di questo itinerario è molto antica e risalirebbe addirittura all’epoca romana. Si tratta di un percorso di 44 chilometri di difficoltà medio/bassa che può essere fatto anche in 4 giorni.

Camminando ci si imbatte in luoghi ed edifici incantevoli, come il Castello di Vezio e il borgo di Corenno Plinio – che offre un panorama lacustre che trasmette pace e serenità – ma anche in mulattiere, castagneti. Le ville e i giardini che si affacciano sul lago di Como fanno da contrasto con la severità degli antichi manieri.

Il cammino originale parte da Abbadia Lariana (LC) e consiste in quattro tappe che si inoltrano nell’entroterra in ripida salita per poi tornare sulle rive lariane a Lierna, Varenna, Dervio e, infine, Colico. Tutta la fatica è ripagata dai panorami mozzafiato frescura dei tratti boscosi e da poetici dettagli da cogliere in cammino: dalie e garofani fioriti ai bordi delle vigne, caprette curiose, sottili veli di romantiche brume lungo i profili delle montagne.

Difficoltà: 2 orme

Leggi anche: Le Vie del Viandante: il suggestivo cammino di 220 km che collega Milano alla Svizzera

Il Cammino dei Sanniti, alla scoperta del Molise

Meno noto, ma dal fascino incredibile è il cammino dei Sanniti, che porta dall’Abruzzo alla Puglia, passando per il Molise. Il nome di questo itinerario fa riferimento agli antichi briganti che partirono in settemila dalla Sabina, una primavera dell’VIII secolo a.C.. Per anni si erano preparati a questo viaggio che li avrebbe portati alla ricerca delle terre in cui stabilirsi. Questi camminarono  a lungo nelle terre degli Equi e dei Marsi, ma qui non c’era posto per loro. Alla fine furono colpiti da una terra selvaggia, con pochi abitanti e tanto verde. È così che nacque il popolo dei Sanniti Pentri, un popolo di pastori guerrieri.

Il Cammino dei Sanniti segue le orme di un romanzo, “Viteliù”, che significa Italia, nel linguaggio antico dei popoli italici, perché l’Italia nacque proprio lì e nacque per difendersi dai Romani. L’itinerario è di 81 chilometri da fare in 8 giorni alla scoperta della Regione meno nota dal nostro Paese. È il cammino ideale per chi ama i paesaggi montano e panoramici (si sale sale sul Monte Kaprum e il Monte Campo, entrambi di circa 1.750 metri), ma è consigliato principalmente a chi ha già esperienza con il trekking.

Difficoltà: 3 orme

Il Cammino della Lucania, dalle gravine ai calanchi

Per chi ama lo spirito genuino e accogliente del Sud Italia da non perdere il cammino alla scoperta della Lucania. L’itinerario si snoda per circa 144 chilometri fatti prevalentemente di vecchi tratturi.

Durante il percorso ci si ferma in paesi e borghi, dove sopravvivono ancora gli antichi riti, come la transumanza, le danze e i canti popolari.  Si parte dalle gravine di Matera, incantevole capitale della Lucania, per ammirare edifici iconici come il Castello del Malconsiglio, teatro di congiura contro Ferdinando I e Ferrandina, uno dei principali epicentri del brigantaggio post-unitario, per poi proseguire in direzione di Craco, un inquietante borgo fantasma. Si giunge poi ad Aliano, un tempo terra di esilio del grande scrittore e giornalista antifascista Carlo Levi.

Il cammino è considerato di difficoltà media, ma lo sforzo ne vale decisamente la pena.

Difficoltà: tre orme

Il Cammino dell’Appia

Tra i cammini più belli e antichi d’Italia troviamo quello dell’antica Appia. Si tratta di un itinerario di difficoltà medio-alta che si snoda per 119 chilometri tra i tratturi e i sentieri di Basilicata, Campania e Puglia, attraversando anche la Lucania.

La Regina Viarum, tra tutte le strade antiche, rimane la più ricca di memorie e testimonianze. Infatti, la via Appia fu prima arteria di un sistema stradale complesso, che ha influenzato la rete stradale moderna.

Il cammino dell’Appia essere completato in una settimana: si cammina su sentieri e tratti asfaltati percorsi per secoli da eserciti, commercianti, carrozze e viandanti. Un’esperienza unica da fare (almeno) una volta nella vita.

Difficoltà: 3 orme

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La Via del Tratturo

Da Pescasseroli, in provincia dell’Aquila a Campobasso (in Molise): la Via del Tratturo invita a riscoprire la natura, a respirarla e ad ascoltarla. L’itinerario di 112 chilometri, divisi in sei tappe, porta il viandante alla scoperta dei “tratturi”, le grandi strade d’erba, che collegavano l’Appennino abruzzese e il Tavoliere delle Puglie e venivano percorse dai pastori e dalle loro greggi per portare gli animali in terre meno fredde.

Il cammino, non adatto ai più inesperti, può essere fatto in 8 giorni. Si ripercorrono, fino al Molise, gli stessi tracciati usati dai Sanniti, dai Romani, e dai pastori. Intraprendere questo cammino significa fare un tuffo in un antico passato, ma ancora vivo nelle popolazioni abruzzesi che da sempre hanno legato le loro esistenze alla  pastorizia transumante.

Difficoltà: 3 orme

La Via Lauretana Senese

Un altro suggestivo cammino è quello della via Lauretana Senese, che unisce Cortona a Montepulciano e Siena. Nel corso dei secoli fu attraversata dai pellegrini che attraversavano la via Francigena, diretti alla Santa Casa di Loreto. Il percorso, adatto anche ai meno esperti di trekking, si snoda per 115 chilometri: si parte da Siena e si cammina per 6 giorni, passando attraverso le Crete senesi e le sue Biancane di Leonina, che conferiscono al paesaggio l’aspetto lunare conosciuto anticamente come Deserto di Accona. Poi si prosegue per raggiungere prima Asciano e poi Serre di Rapolano.

L’ultima tappa del cammino è Cortona, punto finale della Via Lauretana Senese, che rappresenta il punto d’inizio per chi prosegue verso Assisi o verso il Trasimeno per poi giungere a Loreto.

La Via Lauretana Senese rappresenta l’esperienza perfetta per chi ama il turismo lento ma anche l’archeologia e i borghi medievali.

Difficoltà: 2 orme

La via delle vigne di confine

Un cammino più recente e ancora sconosciuto ai più è quello che prende il nome di “via delle vigne di confine”. Il termine fa riferimento alla “cortina di ferro” (rimossa solo nel 2004) che divideva in due la città di Gorizia, ben prima della costruzione del muro di Berlino.

Il cammino sulle orme di questa storia si sviluppa dal Collio ai Colli Orientali del Friuli-Venezia Giulia tra le ombre di contadini, dei soldati e dei pellegrini. Si cammina per circa 5 giorni sulle tracce di molte memorie, pensando a chi come Scipio Slataper e i suoi compagni di trincea hanno perso la vita combattendo, o ai pellegrini diretti a Castelmonte o ancora più a nord, verso il Monte Lussari. Ci si perde tra le vigne migliori d’Italia, fermandosi nelle cantine per assaggiare i vini locali e ascoltare le storie legate alla loro produzione. Si arriva anche al Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli, dove ci si può specchiare nelle acque smeraldine del fiume Natisone.

Lungo il percorso si possono ammirare anche querce, castagni, faggi e pianure mozzafiato meta di uccelli migratori.

Difficolta: 2 orme

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