Shunbun-no-hi: la magia degli aceri dipinti d’autunno in Giappone per l’equinozio

E’ una festività legata alla natura e al cambio stagione. L’estate lascia spazio all’autunno e accende il paesaggio nipponico con i suoi colori dalle sfumature rosse.

È una festività legata alla natura e al cambio stagione. L’estate lascia spazio all’autunno e accende il paesaggio nipponico con i suoi colori dalle sfumature rosse.

Il 23 settembre in Giappone si festeggia lo Shunbun-no-hi, il giorno dell’equinozio d’autunno, festa nazionale buddhista dal 1948. A incorniciare il momento ci pensa l’Higanbana, un fiore narrato anche nel sutra del loto.

Non a caso letteralmente significa ‘fiore dell’equinozio autunnale’, potremmo dire insomma che lo Shunbun-no-hi è una sorta di hanami settembrino.
La festa fa parte dei 24 Setsubun, ovvero i giorni di transizione più importanti dell’anno,quelli che segnano il passaggio da un periodo all’altro.

Il popolo giapponese è molto legato alla natura e alla stagionalità e si affida ad essa per i raccolti. Un altro nome con cui viene chiamata questa festa è Higan no Chu-Nichi, di derivazione buddista.

E mentre in primavera si festeggia l’Haru No Higan ammirando la fioritura dei ciliegi, in autunno si ammira la pioggia delle foglie d’acero che come sappiamo è considerato un albero sacro.

equinozio autunno giappone

Durante la giornata si svolge un rito molto emozionante, i giapponesi visitano i loro defunti portando cibo e fiori. Si fermano poi a pregare e ad accendere incensi.

Le pietanze vengono offerte in cerchio come vuole la tradizione degli spiriti antenati. Dal tramonto in poi, invece, ci si dedica allo Tsukimi, ovvero all’osservazione della luna come dice la traduzione letterale della parola.

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Le origini sono cinesi, ma ormai anche il popolo nipponico la celebra ricordando la Festa della luna di mezzo autunno che si festeggia il 15esimo giorno dell’ottavo mese del tradizionale calendario lunare.
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Arriva l’autunno, tutto quello che c’è da sapere:
Un’occasione per gustare anche i Tsukimi Dango, ovvero i dolcetti di riso da mangiare mentre si ammira lo splendore della luna.

Dominella Trunfio

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