Assistenza sanitaria in viaggio: come funzionano le cure all’estero e cosa fare prima di partire

Viaggi all'estero: un'app del Ministero della Salute tutte le informazioni sul diritto alle cure all'estero e ci farò sapere cosa è necessario fare prima di partire

Viaggi e assistenza sanitaria: cosa succede se andiamo in vacanza all’estero e abbiamo bisogno di un dottore? L’assistenza sanitaria per un malore o un infortunio sarebbe in quel caso gratuita o se, per esempio, ci troviamo in un Paese extra europeo le eventuali cure dovremmo pagarle?

Scongiuri fatti, per districarci nel variegato mondo della sanità oltreconfine, tra regole in lingue indecifrabili e procedure varie, il Ministero della Salute ci viene incontro con un due strumenti che rientrano nel Progetto EESSI-Electronic Exchange of social Security Information: un opuscolo dal titolo “Mobilità Sanitaria Internazionale“, prodotto in 100 mila copie e distribuito nelle Asl, e l’app “Se parto per…”, già disponibile sul portale dello stesso dicastero.

Due modi grazie ai quali sarà possibile avere tutte le informazioni sul diritto alle cure all’estero e sapere cosa è necessario fare prima di partire e i documenti da portare con sé, soprattutto in caso si necessiti di trattamenti particolari.

Consultando la guida interattiva “Se parto per…” sul portale del Ministero della Salute o l’apposita app sullo smartphone si può in pratica conoscere la normativa comunitaria vigente e, grazie al sistema EESSI, anche la directory pubblica che consente di sapere quali istituzioni, in uno specifico Stato dell’Unione europea, si occupano di tutelare i diritti in materia di sicurezza sociale e di assistenza sanitaria, mentre non si trovano gli indirizzi di ospedali o strutture dove curarsi.

IN EUROPA

Se la vostra meta sarà uno Stato dell’Unione europea o l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia o la Svizzera (Stati che fanno parte della Associazione europea di libero scambio, EFTA), ricordatevi di portare con voi la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM). In generale, le prestazioni sono gratuite, tranne il pagamento dei ticket che, anzi, in alcuni Paesi sono pure abbastanza alti.

In ogni caso, e da qui l’utilità dell’app, sappiate che i sistemi di assistenza sanitaria in Europa variano da Paese a Paese. Servizi che sono gratuiti in Italia potrebbero non esserlo in un altro Stato europeo, oppure può essere previsto un ticket per l’ambulanza, che da noi non si paga. O ancora, l’esenzione dal ticket per determinate malattie croniche riconosciuta in Italia, non è detto che lo sia in un altro Stato dell’Ue e EFTA. In questo caso le Asl di residenza possono decidere di rimborsarla lo stesso. Infine, i malati cronici, presentando la tessera sanitaria, hanno diritto alla “continuità delle cure”.

assist app

Paesi extra europei con accordi bilaterali

L’Italia ha stipulato Convenzioni bilaterali con alcuni Stati che non fanno parte dell’Unione europea: Argentina, Australia, Brasile, Capo Verde, Città del Vaticano e Santa Sede, Paesi dell’ex Jugoslavia (Macedonia, Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina), Principato di Monaco, San Marino, Tunisia. Le regole sull’assistenza sanitaria di cui abbiamo diritto in questi casi cambiano da un Paese all’altro, in base allo specifico accordo bilaterale, nel quale sono definiti i destinatari, le situazioni protette e il campo di applicazione.

Senza accordi bilaterali

Se siete diretti in Paese extraeuropee che non gode di un accordo bilaterale con l’Italia per l’assistenza sanitaria, in caso di necessità non avrete diritto a cure gratuite né rimborsate al rientro, compreso il Pronto soccorso. In alcuni Paesi i costi dell’assistenza sono molto elevati, per questo il Ministero della Salute consiglia di stipulare un’apposita polizza sanitaria prima della partenza.

Se, infine, siete lavoratori iscritti al Servizio sanitario nazionale o studenti (vincitori di borsa di studio universitaria o stagisti) e vi recate in uno di questi Paesi extraeuropei che non hanno stipulato accordi bilaterali per lavoro o per studio, in generale avete diritto alle cure mediche a carico del Servizio sanitario italiano in forma indiretta, cioè anticipando le spese e presentando poi la domanda di rimborso, presentando in Italia e prima di partire tutta la documentazione richiesta.

Buon viaggio!

Germana Carillo

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