Il Cammino dei Briganti: 100 km di cammino tra paesi medievali e natura selvaggia dell'Abruzzo e del Lazio, un'esperienza unica da fare da soli o in compagnia

@Brian Jackson/123rf
Indice
100 km di cammino tra paesi medievali e la natura selvaggia di Abruzzo e Lazio. È il Cammino dei Briganti che ripercorre appunto, le orme della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.
Un percorso a quote medie, tra gli 800 e i 1300 metri, che in sette giorni traccia terre, boschi, montagne attraversate ormai oltre 150 anni fa dai briganti. Ieri tra Stato Pontificio e Regno borbonico, oggi tra Abruzzo e Lazio, il cammino parte e arriva a Sante Marie, vicino Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila. Sentieri percorsi dai briganti e oggi trasformati in tappe attrezzate e segnate, percorribili a piedi. Qualche mese fa è stata pubblicata anche la Guida ufficiale del Cammino.
E' arrivata la guida ufficiale del Cammino dei Briganti! E' un gioiellino, carta ecologica certificata FSC, altimetrie e…
Posted by Cammino dei Briganti on Tuesday, April 13, 2021
Vediamo insieme le varie tappe del Cammino dei Briganti, divise giorno per giorno.
1°giorno
Sante Marie (850 m) a Santo Stefano (1.050 m)
(5,6 km). Dislivelli: in salita 381 m – discesa 156 m
Tappa breve che consente di arrivare a Sante Marie in auto o treno e camminare un po’ per entrare nello spirito del viaggio.
2° giorno
Santo Stefano (1.050 m) a Valdevarri (1.020 m) e a Nesce (850 m)
(13,9 km). Dislivelli: salita 394 m, discesa: 625 m
Si arriva nel bel borgo medievale di Nesce. Si entra in Val de Varri, la valle meno turistica del viaggio, pensate che la strada che la attraversa è stata asfaltata pochi anni fa. Dalla Val de Varri si scavalca e si entra nella Valle del Salto, passando sopra una piccola montagna, e scendendo al paese di Poggiovalle. È il paese dei briganti, da qui venivano alcuni briganti famosi. Sotto il paese scorre il fiume Salto, da una parte c’è Nesce.
3° giorno
Nesce (850 m) – Villerose – Spedino – Cartore (944 m)
(16,6 km). Dislivelli: salita 440 m, discesa 333 m
Si scende il fiume Salto camminandovi a fianco per un tratto. Poi si passa sotto il monte Rose fino a Spedino, poi si percorre la strada sterrata fino al bellissimo villaggio di Cartore, sede di una famosa banda di briganti.
4° giorno
Anello di Cartore – Lago della Duchessa (tappa facoltativa)
Ci sono due possibilità, una più semplice di 12,3 km e una di 15 km, ma molto più lunga come dislivelli e solo per escursionisti esperti. Entrambe le possibilità sono descritte dettagliatamente nell’apposito libro.
* Terza ipotesi (non descritta nella guida) – Da Cartore è possibile effettuare una variante fuori dal Cammino, salendo sul monte Velino (2489 m), dormendo al Rifugio Sebastiani e tornando da un altro sentiero a Santa Maria in Valle, in due giorni di cammino. Variante estiva per camminatori molto allenati e ben preparati a muoversi su sentieri difficili, e poco segnati. Il terreno è di alta montagna, severo e aereo. Per questa variante dovete avere la mappa topografica del Monte Velino, e seguire i sentieri, cercando di non perderli.
5° giorno
Cartore (944 m) – Santa Maria in Valle Porclaneta – Rosciolo (909 m)
(8 km). Dislivelli: salita 270 m, discesa 330 m
Si arriva a Rosciolo, bel borgo medioevale. Da Cartore si risale al Passo Le Forche, sotto il Monte Velino, e si scende a Santa Maria in Valle Porclaneta, altro luogo carico di suggestioni, tra le quali una magnifica chiesa romanica, capolavoro d’arte del X secolo.
6° giorno
Rosciolo – Magliano de’ Marsi – Casale Le Crete (Tagliacozzo) (770 m)
(14,5 km) Dislivelli: salita 260 m, discesa 350 m
Ultima tappa, prima si passa il paese di Magliano, poi si sale il versante del monte San Nicola e si scende al Casale Le Crete. Si può passare da Sorbo o da Scurcola Marsicana.
7° giorno
Casale Le Crete (Tagliacozzo) – Sante Marie (850 m)
(21 km) Dislivelli: salita 560 m, discesa 450 m
Dal Casale si cammina su panoramici stradelli sterrati fino a San Donato, si sale ai ruderi di un antico castello, si scende a Scanzano e poi a Tubione e Sante Marie, per stradelli e sentieri.
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I briganti vivevano sul confine per passare da una parte all’altra a seconda della minaccia. I briganti non erano malviventi, erano più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi, che avevano costretto il popolo a entrare nell’esercito. Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e per questo erano entrati in clandestinità. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza, si legge sul sito.
Il cammino, che non necessariamente si deve percorrere nel suo insieme, può essere affrontato sia a piedi che in mountain bike. Si parte da Sante Marie, vicino a Tagliacozzo per proseguire verso Valdevarri nel Lazio, dove le signore ancora lavano il bucato alla fonte e Nesce, dove passò anche San Francesco nei suoi viaggi.
Paesi quasi disabitati e poco conosciuti, si rientra poi in Abruzzo, a Cartore, magico borgo alle pendici del Velino sede dell’omonima banda di briganti, con una puntata al Lago della Duchessa, incastonato nell’ Appennino. Poi Santa Maria in Valle, Rosciolo e Scurcola Marsicana, tra i borghi meglio conservati della Marsica, per poi tornare a Sante Marie.
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