Bosa, il pittoresco e coloratissimo borgo della Sardegna che sembra un dipinto (anche in inverno)

Alla scoperta di Bosa, il piccolo borgo sardo dominato da un castello medievale e reso unico dalle case coloratissime dai toni pastello

La provincia di Oristano custodisce uno dei borghi più affascinanti d’Italia. Stiamo parlando di Bosa, un piccolo paese (di circa 8mila abitanti) dominato da un castello medievale e reso unico dalle coloratissime case dai toni pastello

Bosa è un borgo antico della provincia di Oristano (Sardegna) dal fascino straordinario per le via delle sue case tutte colorate che da lontano creano un effetto davvero suggestivo. Qualche anno fa Bosa si era aggiudicato il secondo posto come borgo più bello d’Italia dopo Gangi in Sicilia, durante il concorso nazionale lanciato dalla trasmissione tv “Il Kilimangiaro”.

Abitata fin dall’epoca fenicia, Bosa ha avuto diverse dominazioni fino alla colonizzazione romana ed è famosa oltre che per il suo bel paesaggio che sorge sul Temo, l’unico fiume navigabile sardo, anche per la lavorazione di tessuti, di ricami di filet e di cesti intrecciati.

Facendo una passeggiata è possibile notare una varietà sconfinata di piante e alberi della macchia mediterranea, stesso discorso vale dal punto di vista faunistico, a Bosa nidificano, infatti, 58 specie tutelate, tra cui l’avvoltoio grifone.

Gli amanti del trekking e del birdwatching possono ammirare lo spettacolo offerto dalla Riserva naturale di Badde Aggiosu, Marrargiu e Monte Mannu. I percorsi sono però selvaggi e la conformazione del territorio non permette sempre a escursionisti poco esperti, l’accesso a tutte le aree.

Bosa è stata rinominata “Città del Sole”, il suo borgo antico Sa Costa è in parte arroccato sulle pendici del colle di Serravalle, in cima al quale si trova il castello omonimo, edificato dalla famiglia toscana dei Malaspina tra il XII e il XIII secolo. Secondo la leggenda, esisterebbe un sentiero sotterraneo che dal castello porta alla cattedrale e che era usato dalla giovane castellana poiché il marito, estremamente geloso non le permetteva di uscire.

Quindi, per potersi recare a pregare doveva passare da qui. Sempre secondo i racconti antichi, lo stesso marchese uccise la moglie per rabbia, tagliandole tutte le dita delle mani. Si dice che lo spirito della giovane sposa sia rimasto imprigionato nel castello, dove ancora oggi si può avvertire la sua presenza.

Sulla sponda sinistra del fiume si trova, invece, il pittoresco quartiere artigianale di Sas Conzas, con i grandi fabbricati che si affacciano sul Temo, una volta sede di attività operaie.

Ma anche gli amanti del mare e delle spiagge non rimangono delusi da Bosa perché essa offre calette meravigliose.

 

Di contorno c’è una ricca tradizione gastronomica e la lavorazione di olio e vino, insomma un borgo che vale la pena visitare.

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