Questo è il Borgo più bello d’Italia, e si trova in Sicilia

Petralia Soprana in provincia di Palermo sulle Madonie, è il Borgo più bello d'Italia: il paesino ha vinto, infatti, la sesta edizione del concorso nazionale promosso dall'associazione "I Borghi più belli d'Italia" in collaborazione con la trasmissione di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro". 

Petralia Soprana in provincia di Palermo sulle Madonie, è il Borgo più bello d’Italia: il paesino ha vinto, infatti, la sesta edizione del concorso nazionale promosso dall’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, in collaborazione con la trasmissione di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro”.

Ha vinto su sessanta aspiranti e diventa il borgo più bello d’Italia. Nelle sei edizioni, altri tre paesi siciliani erano stati vincitori, parliamo di Gangi (Pa), Montalbano Elicona (Me) Sambuca di Sicilia (Ag).

A proclamare vincitore Petralia Soprana è stato il voto combinato della giuria degli esperti e del televoto. Sul podio, quest’anno, ci sono anche il laziale Subiaco (arrivato secondo) e il veneto Mel (terzo).

Con la sua struttura medievale, Petralia Soprana è il paese più alto del Parco delle Madonie.

Il sindaco Pietro Macaluso parla di “vittoria meritata di una intera comunità e di tutte le Madonie. Ora tutta Italia sa che può venire a vistare un grande paese dove arte e cultura sono di casa”.

“Una montagna d’autore, si potrebbe definire questo borgo che dai suoi tre belvedere domina buona parte della Sicilia, dall’Etna al mare di Termini Imerese. Nell’arroccato centro storico con vista sui campi, gli artigiani che producevano tappeti con gli antichi telai, i contadini e i pastori che rifornivano il borgo di verdure, formaggi e salsicce, i frati francescani che scolpivano crocifissi, rispondevano alle leggi di un mondo che non esiste più, ma che a Petralia sembra ancora incredibilmente vicino”, si legge sul sito dei Borghi più belli d’Italia.

E di certo, a Petralia le cose da vedere non mancano. La visita inizia dai tre belvedere: quello di Loreto – u castru in siciliano – che comprende nello sguardo l’Etna e, in senso orario, Enna, Caltanissetta e la vallata del fiume Imera; quello del Carmine che offre il panorama della Sicilia occidentale verso Palermo; e quello di piazza Duomo che volge a est verso Gangi abbracciando l’Etna sullo sfondo.

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Si apre nella parte più alta del borgo, sede della fortificazione sicana e poi romana, la piazza Loreto, originale spazio architettonico su cui si protendono il prospetto simmetrico e le guglie maiolicate della chiesa di Santa Maria di Loreto, ricostruita in forme tardobarocche e con pianta a croce greca. Al suo interno spiccano la splendida ancona marmorea attribuita a Giandomenico Gagini (XVI secolo) raffigurante quattro episodi della vita di Gesù; le sculture lignee secentesche dei Santi Cosma e Damiano; due statue di santi attribuite a Filippo Quattrocchi da Gangi.

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Da piazza San Michele, che ha al centro una fontana circolare e prende nome dalla secentesca chiesa dedicata al santo, si arriva in piazza del Popolo, frutto della sistemazione del 1929, tanto per citare alcuni esempi.

Tra i monumenti da visitare ci sono diverse chiese (fra le quali spicca quella, tardobarocca, di Santa Maria di Loreto) ma anche i palazzi (uno di questi, villa Sgadari, è uno degli esempi di architettura barocca più belli della zona) e le piazze.

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Senza dimenticare uno sguardo alla natura: 40mila ettari protetti in territorio per lo più montano, dove campi coltivati si alternano a pascoli e, solo in minima parte, alla macchia mediterranea.

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Dominella Trunfio

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