L’isola pedonale più grande d’Europa si trova a due passi da Roma (e dovresti visitarla almeno una volta nella vita)

Incastonato nel cuore del Lazio, questo borgo carico di storia è un rifugio perfetto per chi cerca tranquillità lontano dal traffico delle auto

C’è un borgo medievale, a due passi da Roma, in cui pace e tranquillità sono la norma. Niente smog, niente traffico delle auto, niente stress: in tutto il paese ci si sposta solo a piedi – al massimo con il mulo, animale a cui il sindaco ha dedicato una statua a grandezza naturale posta proprio all’ingresso del borgo.

Artena, arroccata lungo un costone calcareo dei Monti Lepini nell’area dei Castelli Romani, è infatti l’isola pedonale più grande d’Europa. Passeggiando fra i suoi vicoli sembra di compiere un salto indietro nel tempo che ha il potere di rigenerare lo spirito, poiché ci trasporta fuori dalla dimensione dello stress e del trantran quotidiano a cui siamo fin troppo abituati.

artena

@eunika/123ef

La storia

Il nome antico del borgo, nato in epoca medievale sui resti di un’acropoli risalente al V secolo avanti Cristo, è Montefortino e la sua storia è molto travagliata e sanguinosa. Oggetto di aspra contesa fra le famiglie dei Conti e dei Colonna (siamo nello Stato Pontificio), nel 1557 Montefortino fu fatto distruggere da Papa Paolo IV, nemico della famiglia dei Colonna.

Fu proprio un’esponente della famiglia dei Colonna, la poetessa Vittoria, a farlo ricostruire. Due secoli più tardi, il borgo fu attaccato dai briganti (questo ha dato ad Artena il soprannome di paese dei briganti). Fra gli illustri amministratori di questo splendido borgo ricordiamo il cardinale Scipione Borghese, che ha finanziato la costruzione di luoghi di interesse artistico ancora oggi esistenti.

Uno di questi è certamente il Palazzo Borghese, nato dall’unione di due palazzi più antichi che ospitavano i precedenti signorotti di Montefortino, ovvero i Colonna e i Massimo. L’ala ovest (corrispondente al vecchio palazzo dei Colonna) risalirebbe al XIII secolo e comprende un’antica torre realizzata con grandi blocchi squadrati.

palazzo borghese artena

Uno scorcio del Palazzo Borghese (@Compagnia dei Lepini)

Il processo di unificazione dei due palazzi, avvenuto nel corso della prima metà del 1600, aveva come obiettivo quello di simboleggiare il potere, anche economico, del feudatario. Per questo motivo fu costruita una nuova loggia, che si sviluppa su tre ordini e che ha arricchito il cortile interno del palazzo.

Una curiosità: la stanza del signorotto, che si trova fra la loggia e la sala del biliardo, è arricchita da un meraviglioso soffitto ligneo dipinto, composto da sette riquadri rettangolari di varie dimensioni che mostrano scene mitologiche, amorini e, ovviamente, un’aquila coronata che solleva in volo un cappello prelatizio – esaltazione del cardinale Borghese.

Artena oggi

Oggi il borgo di Artena ospita circa 1.500 anime, ma le sue case a strapiombo sulle pareti rocciose e le sue peculiarità artistiche attirano ogni anno turisti da tutto il mondo che sono alla ricerca di un luogo in cui rigenerarsi e ritrovare se stessi.

Il fascino senza tempo di questo borgo ha sedotto numerosi registi di fama mondiale, che hanno scelto questi vicoli e questi antichi palazzi come set per i loro film. Si pensi che il primo film girato ad Artena risale al 1911: fu L’Inferno del regista Giuseppe Berardi.

A questo fecero seguito molte pellicole, prevalentemente horror, che sfruttarono il fascino macabro del palazzo Borghese: fra queste L’Amante del Vampiro (1960) e Il Boia Scarlatto (1964). I cinefili ricorderanno tuttavia Artena per essere stata l’ambientazione del colossal Romeo e Giulietta del maestro del cinema italiano Franco Zeffirelli (1966).

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Compagnia del Lepini

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