Semi di lino: cosa c’è dentro? Trovate tracce di glifosato in un prodotto, il test tedesco

Un test tedesco ha confrontato 20 marche di semi di lino scoprendo che la metà è contaminata da tracce di oli minerali

I semi di lino sono ricchi di proprietà ma possono contenere al loro interno anche alcune sostanze indesiderate, come ha evidenziato un nuovo test che ha analizzato e confrontato diverse marche.

Fibre, proteine ​​vegetali e acidi grassi omega-3, sono queste le principali sostanze contenute nei semi di lino, un alimento estremamente sano da inserire più spesso nella nostra dieta. Purtroppo però, dal momento che si tratta comunque di prodotti che vengono preparati e confezionati a livello industriale, al loro interno si possono trovare anche tracce di sostanze controverse e potenzialmente dannose.

Per scoprire cosa contengono davvero questi preziosi semini, la rivista Öko-Test ha messo a confronto 20 referenze di semi di lino macinati, vendute principalmente sul mercato tedesco (ma alcune delle quali presenti anche in Italia).

Dato che la maggior parte dei semi di lino in commercio sono biologici, sono stati inclusi nel test 18 prodotti bio e solo 2 da coltivazione convenzionale. Tutti i campioni sono stati fatti esaminare per i residui di pesticidi e una serie di altre sostanze (tra cui metalli pesanti, muffe e oli minerali) in laboratori alimentari specializzati.

Esperti sensoriali hanno poi valutato l’aspetto e l’odore dei semi.

I risultati

Solo un prodotto ha ottenuto “molto buono”, ed è dunque del tutto consigliato, altri 7 sono stati considerati “buoni” mentre tutti gli altri sono stati svalutati per diversi motivi.

Quali sono i principali problemi riscontrati nei semi di lino? I laboratori tedeschi hanno trovato in particolare, nella metà dei campioni, una contaminazione con oli minerali, ma sempre entro i limiti di legge (solo in un caso si parla di livello “molto aumentato” ).

Il test critica in particolare la contaminazione con idrocarburi di oli minerali saturi (MOSH) e composti chimicamente molto simili (analoghi MOSH) presente in 10 prodotti. I MOSH si accumulano nel corpo umano e non sono ancora ben chiare le conseguenze che possono provocare.

Il laboratorio ha anche rilevato in un prodotto idrocarburi di oli minerali aromatici (MOAH).

C’è poi il discorso relativo all’acido cianidrico (sostanza tossica). Poche persone sanno che i semi di lino, così come i noccioli di albicocca e le mandorle amare, sono uno degli alimenti che contengono naturalmente una certa quantità di cosiddetti glicosidi cianogenici, da cui viene rilasciato acido cianidrico durante la masticazione e la digestione.

Ma in questo senso gli esperti tedeschi rassicurano:

Non c’è motivo di farsi prendere dal panico, perché il corpo umano può abbattere determinate quantità di acido cianidrico. Inoltre, a differenza dei semi di albicocca altamente contaminati, non ci sono segnalazioni di sintomi di avvelenamento o addirittura di morte per semi di lino. L’Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR) ha stabilito che meno acido cianidrico entra nel sangue dai semi di lino rispetto ai semi di albicocca.

Non esiste ancora un valore limite legale per l’acido cianidrico nei semi di lino, ma è attualmente in discussione a livello europeo un contenuto massimo di 150 milligrammi per chilogrammo. Sulla base di ciò, il test ha penalizzato quei prodotti che ne contenevano di più.

C’è da sottolineare inoltre che la sicurezza dei semi di lino crudi per i bambini non è ancora chiara. Un certo numero di prodotti, sottolinea il test, non contiene un riferimento a un apporto massimo e/o l’informazione che i semi di lino non sono affatto adatti ai bambini piccoli. Entrambe informazioni volontarie ma estremamente importanti.

Il laboratorio che ha effettuato il test ha trovato solo piccole tracce di piombo e cadmio e, a parte un prodotto che conteneva glifosato, tutti gli altri erano privi di pesticidi.

In quanto al gusto e all’odore dei semi di lino, gli esperti sensoriali hanno bocciato solo un prodotto che aveva un odore leggermente vecchio e vagamente di pesce. Generalmente comunque, i grassi sensibili nei semi di lino non erano diventati rancidi. Sotto questo aspetto dunque i prodotti erano buoni.

Le marche migliori e peggiori

In base a tutti i parametri analizzati, gli unici semi di lino promossi a pieni voti dal test sono quelli a marchio Denree, referenza tedesca.

“Soddisfacente” ottengono i semi di lino Rapunzel mentre il prodotto Lidl strappa una sufficienza, entrambi svalutati per la contaminazione da MOSH.

Le tracce di glifosato sono state trovate nei semi di lino Mühle di Müller, prodotto tedesco.

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Fonte: Öko-Test

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