Dentifrici solidi: cosa c’è davvero dentro? Lamazuna peggiore del test francese

Un nuovo test ha messo a confronto 9 dentifrici solidi evidenziando come spesso siano privi di fluoro e contengano sostanze abrasive

Tra le alternative “solide” ai tradizionali cosmetici e prodotti per l’igiene personale vi sono anche i dentifrici e ultimamente le alternative sul mercato stanno aumentando. Un nuovo test francese ha confrontato e valutato 9 dentifrici solidi.

Ieri vi abbiamo parlato degli shampoo solidi, oggi invece ci concentriamo sui dentifrici, anche questi sono stati inseriti infatti in un nuovo test sui prodotti solidi condotto dalla rivista dei consumatori francesi 60 Millions de Consommateurs.

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Per quanto riguarda i dentifrici, i 9 prodotti presi a campione e analizzati dagli esperti francesi erano in polvere, stick o pastiglie. Si tratta di referenze molto note e utilizzate in Francia ma alcune possono essere acquistate anche in Italia o online.

I risultati

Dall’analisi della formulazione di questi prodotti, il test evidenzia che tutti i dentifrici contengono agenti abrasivi (siwak, caolino, idrossiapatite, carbone, carbonato di calcio) e agenti schiumogeni.

Tutti, ad eccezione di una referenza, sono privi di conservanti. Questo significa che è molto importante mantenere correttamente il dentifricio, tenendolo ben lontano dall’umidità. Altrettanto importante, per motivi di igiene, è evitare l’utilizzo condiviso ovvero che più persone sfreghino lo spazzolino sullo stesso dentifricio (in questo modo ovviamente si condividono anche i batteri).

Tendenzialmente comunque, considerando il Cosmeto’Score (sistema di valutazione che considera i rischi per la salute e l’ambiente dei cosmetici tramite un punteggio da A a E) tutti i prodotti ottengono A o B e sono dunque validi e sicuri dal punto di vista della composizione.

Un’altra caratteristica di questi prodotti evidenziata dal test è la frequente assenza di fluoro, ovvero molti dentifrici solidi non lo contengono. Uno svantaggio, secondo gli esperti francesi. Leggi anche: No, il fluoro non è stato aggiunto alla lista delle neurotossine, ma è pericoloso davvero?

L’indagine ricorda infine una cosa fondamentale: di prestare particolare attenzione ai bambini. I dentifrici solidi infatti, soprattutto se fluorurati, devono essere tenuti a debita distanza dai più piccoli che potrebbero scambiarli per caramelle e metterli in bocca. Tra i dentifrici analizzati ve ne è uno addirittura a forma di lecca lecca.

Naturalmente a livello ambientale, proprio come abbiamo già detto per gli shampoo, le varianti solide di dentifricio sono la soluzione migliore, consentono infatti di ridurre gli imballaggi (evitando la plastica) e anche se consideriamo i trasporti hanno un’impronta ambientale decisamente minore.

La classifica dei dentifrici solidi

I dentifrici solidi migliori del test sono risultati:

  • 900 care
  • Apo France
  • Respire
  • Naturae Bioty

In mezzo alla classifica troviamo i dentifrici:

  • Pachamamai Black is black
  • The Green Emporium
  • Pachamamai crystal

I due peggiori, con un punteggio complessivo rosso considerando tutti i parametri (ma penalizzati principalmente per l’abrasività e l’assenza di fluoro) sono:

  • Belice
  • Lamazuna alla menta 
dentifrici solidi test

©60 Millions de Consommateurs

 

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Fonte:  60 Millions de Consommateurs

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