Un nuovo amico per i bambini affetti da autismo. È un piccolo robot NAO. Non si tratta di un gioco ma di un complesso sistema che promette di aiutarli nei comportamenti sociali
Un nuovo amico per i bambini affetti da autismo. È un piccolo robot NAO. Non si tratta di un gioco ma di un complesso sistema che promette di aiutarli nei comportamenti sociali.
Sembra incredibile ma la robotica aiuta anche in questo. A rivelarlo è stata l’Enea che ha annunciato la nascita di una sofisticata versione del robot NAO pensata proprio per aiutare i bambini autistici.
Frutto della collaborazione tra i ricercatori del laboratorio di robotica e il centro polivalente per disabili “Pesci Rossi” di Triggiano (Bari), il robottino Nao fornirà supporto ai piccoli sulla base di quanto scoperto da recenti ricerche.
Grazie all’interazione con robot appositamente progettati i bambini con autismo mostrano una serie di comportamenti sociali positivi che non sono invece rilevati quando gli stessi bambini interagiscono con coetanei e terapisti.
Andrea Zanela, a capo della ricerca ha spiegato che si tratta della cosiddetta interazione robot-mediata, la cui validità è stata dimostrata in diversi studi e che sfrutta il robot come perno sociale per suscitare interazioni tra il bambino e gli altri esseri umani.
“Il processo che abbiamo introdotto nella sperimentazione parte dall’incremento dell’attenzione condivisa per arrivare a sviluppare, attraverso processi imitativi, l’interazione a tre, ovvero del bambino con il robot e con un altro compagno, che può essere un altro bambino, un genitore, un insegnante o un medico”.
Secondo Zanela, durante questo tipo di interazione il bambino manifesta comportamenti e azioni che non sono tipici dell’autismo: “C’è qualcosa nella presenza del robot che aiuta il bambino a compiere queste azioni”.
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Si potrà conoscere una versione di NAO domani 29 settembre nei laboratori dell’Enea, dove si svolgerà l’Open Day. Il robottino umanoide, alto 60 cm per 5 kg di peso, sarà la base della versione che sarà poi utilizzata al centro “Pesci Rossi” di Triggiano.
Francesca Mancuso