Il vegetariano Ganesh invita a mangiare agnello: bufera in Australia sullo spot della Meat and Livestock

Una delle prime regole da seguire quando si confezionano messaggi pubblicitari è quella di tenere bene a mente quale sarà il target di destinazione. Se il messaggio potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno meglio modificarlo per evitare reazioni o addirittura denunce. Evidentemente non ci hanno pensato i creativi che hanno realizzato l’ad con cui la Meat and livestock Australia intendeva promuovere la vendita di agnello.

Una delle prime regole da seguire quando si confezionano messaggi pubblicitari è quella di tenere bene a mente quale sarà il target di destinazione. Se il messaggio potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno meglio modificarlo per evitare reazioni o addirittura denunce. Evidentemente non ci hanno pensato i creativi che hanno realizzato l’ad con cui la Meat and livestock Australia intendeva promuovere la vendita di agnello.

La comunità indiana non ci sta

Non sono stati vegani e vegetariani a scagliarsi contro l’ad, ma la comunità indiana e quella hindu. Il motivo è chiarissimo se guardiamo lo spot: è Ganesh, il dio elefante, a suggerire nello spot di mangiare più agnello. Accade durante un barbecue casuale a cui prendono parte alcune figure religiose molto note di varie religioni e credi. Naturalmente, si mangia agnello.

Un banchetto di cattivo gusto e un messaggio errato

Gesù, Mosè, Zeus, Buddha, persino il leader di Scientology L. Ron Hubbard e Ganesh: i creativi hanno deciso di invitare proprio tutti al banchetto, ma Ganesh è risaputamente vegetariano e non ha senso che sia lui a farsi portavoce del messaggio “Lamb, the meat we can all eat” (“Agnello, la carne che tutti possiamo mangiare”). Insomma, oltre al cattivo gusto e al messaggio poco tollerabile da parte di chi ha rinunciato alla carne – ma non è questo il target che si intendeva raggiungere – lo spot è errato concettualmente.

La reazione sui social

I commenti sull’ad hanno invaso da subito i social network, in particolare la pagina Facebook della MLA, dove in molti hanno richiesto il ritiro del messaggio incriminato. Sono intervenute anche associazioni e organizzazioni come l’Indian Society of Western Australia, mentre l’Hindu Council of Australia ha definito l’ad “osceno e deplorevole”.

MLA si difende

È complicato difendere un messaggio del genere, in cui è difficile appellarsi all’ironia o a simili pretesti. Il marketing manager Andrew Howie, come da copione, sottolinea che l’intento non era quello di offendere e che “l’agnello è la carne che per eccellenza riunisce le persone. La nostra campagna ‘You Never Lamb Alone’ promuove i valori di unità ed inclusività. In sostanza, l’unione tra i popoli sarebbe sugellata da un banchetto in cui tutte le divinità mangiano carne insieme e non c’è segnale alcuno di ostilità. Un’idea creativa non del tutto da denigrare, ma il risultato non è certo dei migliori.

Per fortuna esistono anche spot ben riusciti (e a favore degli amici animali):

Anna Tita Gallo

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